05 Novembre 2019 | News

Da Stati Generali Green Economy piano decennale salva ambiente

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Sul tavolo otto punti strategici per il Green New Deal

Sono otto gli obiettivi strategici del “piano decennale per il Green New Deal” proposto dagli Stati Generali della Green Economy alla Fiera di Rimini in occasione di Expo Ecomondo promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione Europea.

Le proposte del Consiglio nazionale della Green Economy -di cui fa parte anche Cia-Agricoltori Italiani- arrivano al tavolo del dibattito come punti strategici per avviare concretamente un Green New Deal, che potrebbe portare in pochi anni in Italia circa 200 miliardi di nuovi investimenti e oltre 800 mila posti di lavoro, e per affrontare la crisi climatica e rispondere alle richieste dell’Accordo di Parigi riducendo le emissioni di gas serra a circa 260 milioni di tonnellate entro il 2030.

Entrando nel merito del documento, al primo posto, non a caso ci sono obiettivi climatici ambiziosi, aumentando l’impegno di riduzione dei gas serra del Piano Energia e Clima dal 37% al 50%. Segue la transizione ad un’energia efficiente e rinnovabile, rendendo più incisiva la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, raddoppiando il contributo delle pompe di calore, aumentando geotermia, solare termico, biomasse e arrivare per le rinnovabili elettriche al 65% nel 2030. Necessaria poi, una transizione efficiente a un’economia circolare con un recepimento rapido ed efficace delle Direttive europee, dando seguito allo sblocco dell’end of waste, incentivando il riciclo e il mercato dei prodotti. Serve anche una rigenerazione urbana secondo il modello delle green city attraverso un programma pluriennale e la tutela del capitale naturale con lo sviluppo dell’agricoltura di qualità utilizzando la nuova PAC. Seguono, ma non meno importanti, la decarbonizzazione dei trasporti riducendo le auto in città con investimenti nel servizio pubblico, costuendo15.000 nuovi chilometri di corsie preferenziali e piste ciclabili e incrementando la sharing mobility; un maggiore impegno per la formazione, la ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione orientate alla green economy aumentando gradualmente le risorse destinate all’ eco-ricerca e sviluppo da 8,7 euro per abitante ai 25 della Germania e la riforma fiscale spostando il prelievo dal lavoro ai gas serra e introducendo quindi, contemporaneamente, una carbon tax i cui proventi servano per investimenti green e un forte taglio del cuneo fiscale. Una carbon tax di 40 euro a tonnellata per combustibili e carburanti fossili nei settori non ETS significherebbe un aumento di 10 centesimi al litro per il gasolio e otto per la benzina con un circa 2 miliardi di nuove entrate.

A fare da collante la necessità di un patto tra imprese e governi. Al tema gli Stati Generali della Green Economy 2019 dedicano la sessione plenaria internazionale conclusiva.