Da Fruit Logistica il punto Cia sul futuro dell'ortofrutta Made in Italy
Proteste agricoltori e Pac, regolamento imballaggi e direttiva breakfast tra i temi delle bilaterali del presidente Fini. In fiera e Ambasciata d'Italia a Berlino interventi e incontri istituzionali
Due importanti bilaterali sul futuro dell'agricoltura e del comparto ortofrutticolo europeo, la prima con il leader dell’organizzazione agricola tedesca Die Deutschen Bauern (DBV), Joachim Rukwied, la seconda con la Dg Agri della Commissione Ue; il convegno inaugurale sulla cucina italiana candidata a patrimonio immateriale Unesco e l'incontro di sinergia in Ambasciata d'Italia a Berlino dove quest'ultima ha sottoscritto, con l’associazione Tafel Deutschland, il protocollo d'intesa e cooperazione per la lotta agli sprechi alimentari. Questo, e molto altro, è stato per Cia-Agricoltori Italiani Fruit Logistica 2024, la grande fiera di Berlino leader mondiale del comparto ortofrutta.
Dall'Italian Fruit Village, quartier generale tricolore dove Cia ha avuto il suo stand, il presidente nazionale, Cristiano Fini: “Partecipare quest’anno è stato quanto mai cruciale per ritrovare e rafforzare in Europa l’obiettivo di un’agricoltura più al centro. Occorre fare fronte comune per sostenere gli agricoltori con politiche adeguate, per una Pac incentivante e non punitiva, per una gradualità della transizione green, con strumenti alternativi validi. Partendo dalle ragioni delle proteste in corso, di questo abbiamo parlato con Joachim Rukwied, mettendo sul tavolo convergenze e passaggi critici per fare più sistema”.
Nel mezzo, più nel dettaglio, la riforma dei pagamenti diretti e il terzo pilastro, la necessità di più spazio, contro le fitopatie, alla gestione del rischio nella Pac, comprese le tecnologie di difesa attiva, il sostegno alla ricerca applicata, la valorizzazione delle pratiche di adattamento e mitigazione, oltre al ruolo chiave dell’agricoltore custode. E ancora, il percorso da intraprendere per le NTGs, dopo l’ok in plenaria del Parlamento Ue alla proposta di regolamento, e per quella, in corso di trilogo, sugli imballaggi.
Quest’ultima discussa anche nella bilaterale con la Dg Agri della Commissione Ue “perché venga riconsiderata la previsione sul divieto per l’ortofrutta sotto 1,5Kg” ha spiegato Fini aggiungendo che “lo scambio si è chiuso con un rinnovato reciproco impegno a collaborare per tutelare il reddito degli agricoltori, rafforzare l’aggregazione, dare nuovi strumenti alla filiera, supportare, nell’ambito della direttiva breakfast l’indicazione di origine dei prodotti”.
Il tema della food security, sviluppato dal presidente nazionale di Cia all'incontro in Ambasciata, a fare da corollario. “Il rischio approvvigionamento, la perdita di produzione resta sotto il tiro di una congiuntura non favorevole, tra rischi climatici e dinamiche geopolitiche avverse, ma trova spiragli importanti -ha aggiunto Fini- nelle Tea e nello stop decisivo al regolamento Ue sui fitofarmaci. Il comparto ortofrutticolo rappresenta un caso emblematico rispetto a tutto ciò e non possiamo permetterci di vedere compromesso ulteriormente un settore che rappresenta il 17% dell'export agroalimentare Made in Italy con un valore complessivo di oltre 10 miliardi di euro”.
Strategico, dunque, per Cia fare rete, incidere nella messa a terra delle misure, lavorare anche di promozione, a partire dalle scuole. Punti ribaditi, sempre a Fruit Logistica, anche nel confronto con l'europarlamentare Salvatore De Meo, il presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini, e il vicepresidente di Freshfel, Salvo Laudani.