Cresce turismo enogastronomico, Italia sempre leader

Musei del gusto, bar storici, visite in cantina e nelle aziende olearie, ristoranti tipici e mercati agricoli. Il cibo è sempre più spesso la motivazione alla base della scelta di una meta turistica, come dimostra il fatto che il 71% dei viaggiatori, oggi, aspira a vivere esperienze enogastronomiche da ricordare, mentre il 59% ammette che proprio l’offerta di attività a tema culinario è uno dei criteri presi in considerazione per una vacanza.

Sono alcune delle tendenze svelate dal Rapporto 2020 sul turismo enogastronomico italiano, a cura di Roberta Garibaldi, in collaborazione con la World Food Travel Association e l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.

Secondo l’indagine, ben il 98% dei turisti italiani ha partecipato almeno a un’esperienza enogastronomica nel corso di un viaggio compiuto negli ultimi tre anni. Fra le più diffuse, oltre al gustare prodotti tipici, ci sono visitare un mercato (82%) e recarsi presso bar e ristoranti storici (72%). Grande interesse, poi, per le esperienze nei luoghi di produzione, prima di tutto nelle aziende agricole (62%). Tutti dati in crescita, con il 50% circa del campione che desidera sempre di più sperimentare in viaggio momenti di arricchimento, e l’accoppiata cibo e vino è sicuramente uno di questi.

Sotto tutti questi punti di vista, tra l’altro, l’Italia resta leader nel mondo. Non c’è regione, infatti, che non vanti un primato: l’Emilia-Romagna, per esempio, spicca per numero di certificazioni Igp, il Piemonte per la cultura vitivinicola, o la Campania per i prodotti agroalimentari tradizionali. Fra le regioni più apprezzate dai turisti, per una vacanza enogastronomica, figurano ai primi posti Sicilia e Toscana, mentre Napoli, Roma e Firenze sono le città con il maggiore consenso.

Cresce anche la curiosità per il cibo di strada, con i food truck tra le esperienze più ricercate nel web, mentre tra i trend topic dei prodotti tricolori più ricercati, risultano pizza e gorgonzola.