Attualità
Coronavirus: frodi agroalimentari nella norma durante lockdown
05 Maggio 2020

Mipaaf pubblica report attività ICQRF. Intensificate verifiche su e-commerce

Controlli serrati da parte dell’Ispettorato centrale repressione frodi del Mipaaf anche durante il lockdown e i tassi di irregolarità riscontrati, sono stati in linea con gli indici registrati nei periodi precedenti l’emergenza Coronavirus. Pubblicato online sul sito del Ministero il Report completo. 

Sono stati 21.172 i controlli antifrode sulla filiera agroalimentare, di cui 2.543 ispezioni direttamente presso gli stabilimenti di produzione, con particolare attenzione ai prodotti di qualità DOP, IGP, al biologico e al settore oleario e vitivinicolo. Controlli serrati sui canali e-commerce, considerato l’incremento delle vendite on line e monitoraggio delle segnalazioni di pratiche sleali. 

Oltre un terzo delle verifiche sono state svolte nell’area settentrionale del Paese, il 17% nelle regioni Lombardia e Veneto, a garanzia del mantenimento di alcune delle maggiori eccellenze del made in Italy: il Grana padano, con oltre 5,2 milioni di forme e il “Sistema Prosecco”, con oltre 600 milioni di bottiglie prodotte (dati 2019).

Nel dettaglio, il 67% dell’attività ispettiva ha interessato i settori vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario ma anche settori merceologici e prodotti che, in seguito all’emergenza Covid e al conseguente isolamento domestico, hanno registrato sostanziali incrementi delle vendite, come le carni, le uova, la pasta, il riso e, in generale, i prodotti alimentari preconfezionati. Per quanto riguarda il monitoraggio sui canali e-commece, caratterizzati da un rilevante incremento di accessi in questi tre mesi, nel trimestre febbraio-aprile l’Ispettorato antifrode ha operato 445 interventi per la rimozione, su Alibaba, Amazon e ebay, di inserzioni irregolari di prodotti agroalimentari. L’ICQRF ha partecipato inoltre al Piano europeo di controllo sulle vendite e sulla pubblicità on line di prodotti alimentari con riferimenti al Covid-19 effettuando 35 interventi sul web, e segnalando alla Commissione Ue, 35 prodotti irregolari, tra i quali integratori alimentari, estratti di erbe, the, funghi e miele.

La sicurezza alimentare, la trasparenza, la qualità e la salubrità delle produzioni sono la nostra priorità -ha commentato la ministra Teresa Bellanova-. Soprattutto in questo periodo cosi critico, è nostro dovere salvaguardare la salute dei cittadini, la reputazione del nostro Paese e l’intera filiera agroalimentare italiana, che in questi mesi con enorme sforzo e grande responsabilità ha continuato a produrre, garantendo al Paese cibo sano e di qualità”.


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