30 Novembre 2020 | None

Contro rischio idrogeologico torna al centro la missione #italiasicura

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Ripristinare subito la Struttura è la proposta del Mipaaf sostenuta anche da Anbi

La missione #italiasicura torna al centro del dibattito in tema di contrasto del rischio idrogeologico. Dalla ministra per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova la proposta di ripristinare subito la Struttura. Ad essere favorevole anche Anbi, l'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue.

Con #italiasicura, ricordano da Anbi si pose la questione della sicurezza dei territori al più alto livello, presso la Presidenza del Consiglio, riuscendo a sbloccare ingenti risorse già stanziate negli anni, ma ferme nei meandri di una 'cattiva' burocrazia, ostacolo allo sviluppo come confermano anche i tragici accadimenti, che hanno colpito la Sardegna, i cui Consorzi di bonifica hanno da tempo pronti 42 progetti per la riduzione del rischio idrogeologico e che necessitano di un investimento pari a circa 279 milioni di euro.

La situazione italiana conferma l'urgenza di interventi di prevenzione del rischio e non le postume dichiarazioni di stato di calamità, che mediamente -ricorda Anbi- ristorano solo il 10% dei danni subiti dai cittadini, senza considerare l’inestimabile valore delle vite umane perse. Per altro, riparare i danni costa 7 volte più che prevenirli. In un Paese, dove il 91% dei comuni è toccato dal rischio idrogeologico ed il 16.6% del territorio è esposto al massimo grado di pericolo da frane ed alluvioni, l’estremizzazione degli eventi atmosferici, causata dai cambiamenti climatici, obbliga a scelte rapide ed efficaci per aumentare la capacità di resilienza delle comunità locali.

Il ripristino di #italiasicura sarebbe quanto mai importante nella prospettiva di utilizzo dei fondi del Recovery Fund -precisa Anbi- le cui scadenze prevedono l’espletamento dell’iter attuativo entro la fine del 2023 e la rendicontazione dei lavori conclusi entro il 2026. Per agevolare il rispetto dei tempi comunitari, Anbi ha presentato un Piano Nazionale per l’Efficientamento della Rete Idraulica, composto da 858 progetti definitivi ed esecutivi, cioè cantierabili, capaci di garantire oltre 21.000 posti di lavoro con un investimento complessivo di circa 4 miliardi e 340 milioni di euro.