24 Gennaio 2012
Consorzi di bonifica nel Veneto urbanizzato: garantire prima di tutto la presenza degli agricoltori sul territorio
"L'accordo con le amministrazioni locali sulla bonifica in Veneto non è una cosa nuova. Per la tutela del territorio la vera novità dovrebbe puntare all'accordo tra due o tre comuni all'interno dello stesso bacino idrografico". Il presidente di Cia Veneto Daniele Toniolo intervenuto nel corso delle conferenza programmatica dal titolo: "Il Veneto del futuro, il ruolo strategico dei consorzi di bonifica" che si è svolta lunedì scorso 23 gennaio, presso l'hotel Move, a Mogliano Veneto (Treviso) ha commentato davanti ai principali rappresentanti dei dieci Consorzi di bonifica del Veneto e dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole gli interventi, le cifre e i progetti del rinnovato piano pluriennale di messa in sicurezza del Veneto, presentato in occasione della firmadel protocollo di intesa tra Anci e Unione Veneta Bonifiche.
Nel considerare il ruolo strategico svolto dai Consorzi il presidente di Cia Veneto ha puntualizzato: "Il Consorzio di bonifica è uno degli enti che fa tutela del territorio ma non può essere il solo. E' necessaria una tutela a 360 gradi, in concerto con la Regione. Inoltre, gli interventi di manutenzione servono a ben poco se non viene garantita la presenza degli agricoltori sul territorio".
Altro "nodo" da sciogliere il contestato articolo 37 delle nuova Legge regionale sulla bonifica in Veneto (che dichiara esenti dal pagamento del contributo diretto al consorzio "tutti i fabbricati ad uso abitativo collegati alla pubblica fognatura). Articolo messo in discussione dalla Confederazione italiana agricoltori del Veneto e oggetto insieme ad altri punti critici di una petizione popolare con la quale Cia ha chiesto alla Regione di apportare le modifiche proposte.
Altra questione urgente riguarda la contribuenza dovuta dagli agricoltori, che pur svolgono un ruolo strategico nella manutenzione del territorio e nella pulizia dei canali e sui quali si continua a "batter cassa": "Con l'introduzione dell'Imu e il pagamento della patrimoniale su fabbricati e terreni si va a gravare ulteriormente sull'attività produttiva dell'azienda agricola. Stiamo attenti a non aggiungere costi su costi".
Dai dati forniti da Unione Veneta Bonifiche e Anbi nel corso della conferenza stampa che ha fatto da prologo al convegno emerge un Veneto dove le trasformazioni nell'uso del suolo e i cambiamenti climatici domandano ai consorzi di bonifica un ruolo ben diverso dal passato neanche poi così tanto lontano. Secondo la fotografia scattata dal nuovo Ptrc, il piano territoriale regionale di coordinamento nel 1983 la superficie urbanizzata ammontava a 194 mila ettari, mentre già nel 2006 supera i 246 ettari con un incremento del 27 per cento. In più, secondo i dati provvisori del Censimento dell'Agricoltura tra il 2000 e il 2010, si sono persi in Veneto quasi 45 mila ettari di Superficie agricola utilizzata (Sau): meno 5 per cento.
All'urbanizzazione del territorio si è aggiunto un generale cambiamento del regime delle precipitazioni. Secondo i dati Arpav si è verificato un incremento della media delle temperature massime di 1,5 gradi centigradi nel periodo 1989-2004 rispetto al periodo 1956-1988. Per quanto riguarda le precipitazioni invece in Veneto si registrano nel periodo analizzato dei valori annui in calo con una diminuzione media per decennio di 34 mm. Sull'aumento degli eventi estremi le curve di piovosità calcolate sull'intervallo temporale 1992-2008 prevedono intensità di precipitazione superiori di quelle stimate sui dati 1920-1980.
La rete mantenuta dai Consorzi di bonifica rappresenta oltre l'80 per cento della rete idrografica di pianura e collina con 18 mila chilometri di rete di bonifica e mista e oltre 8 chilometri di rete di irrigazione. La popolazione residente nell'area di contribuenza è pari all'89 per cento del totale regionale. Circa 365 mila ettari del territorio gestito sono a rischio allagamento certo senza le azioni di pompaggio assicurato dai Consorzi con quasi 400 idrovore.