13 Giugno 2003
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Consiglio regionale della Cia del Friuli Venezia Giulia
L'intervento del vicepresidente vicario della Cia, Giuseppe Politi
Si è riunito, nei giorni scorsi, il Consiglio regionale della Cia del Friuli Venezia Giulia per discutere alcuni temi di fondo della politica agricola locale e per fare il punto della situazione organizzativa alla luce delle dimissioni presentate dal presidente Dante Savorgnan. Alla riunione ha preso parte il vicepresidente vicario nazionale, Giuseppe Politi, il quale ha sottolineato l'importanza di un'organizzazione regionale forte e rappresentativa, pronta a individuare e far valere gli interessi degli agricoltori e dell'agricoltura.Bisogna –ha sostenuto Politi- determinare le condizioni perché la riforma della nuova Pac garantisca agricoltori e consumatori accomunati da un'unica strategia di difesa della tipicità e della qualità delle nostre produzioni. Occorre essere presenti là dove si decidono i destini dell'agricoltura e dove si formano le scelte delle politiche economiche e sociali."Vogliamo –ha detto ancora Politi- una Cia sempre più al passo con i problemi di fondo della nostra agricoltura e della nostra società tenendo presente che un'organizzazione che non traduce in progetto politico le proprie intuizioni finisce per essere penalizzata".Sul piano strettamente interno, il vicepresidente vicario della Cia ha rilevato la necessità di procedere rapidamente alla soluzione della crisi dell'organizzazione nel Friuli Venezia Giulia dopo le dimissioni irrevocabili del presidente regionale Savorgnan, seguendo le regole fissate dallo statuto e stabilendo un percorso per giungere alla nomina del nuovo presidente regionale che dovrà essere scelto tra i migliori dirigenti dell'organizzazione, valorizzando chi ha fatto la sceltadell'impegno totale."Faccio appello –ha concluso Politi- all'attaccamento all'organizzazione e all'intelligenza politica dei suoi dirigenti ai quali non mancherà l'appoggio e il sostegno del nazionale in questa difficile fase che, se ben gestita, potrà portare ad un rafforzamento duraturo della Cia del Friuli Venezia Giulia".La Vice presidente regionale Manuela Botteghi, nella sua relazione introduttiva, ha commentato ilvoto delle elezioni regionali che hanno portato un cambiamento radicale nell'assetto politico della Regione ed ha sottolineato l'importanza dell'azione politica della Cia regionale per avere un governo locale efficiente e rispondente alle esigenze degli agricoltori e dei cittadini.Botteghi, nel ribadire poi la propria disponibilità al servizio della Cia, ha sottolineato il valore del confronto franco e leale tra le persone, garanzia di decisioni sagge e di efficienza delle azioni conseguenti alle scelte."Gestire in modo oculato –ha concluso- le risorse economiche e umane, valorizzare le professionalità politiche e tecniche presenti nell'organizzazione, liberare energie per svolgere di più e meglio l'attività politica, sono alcuni dei nostri obiettivi prioritari.Al dibattito sono intervenuti Ferdinando Rizzi, presidente regionale dell'Associazione dei pensionati; Franco Clementin, agricoltore; Giuliano Masarotti, presidente regionale di Turismo verde; Danilo Canesin, presidente della Cia di Gorizia.
Si è riunito, nei giorni scorsi, il Consiglio regionale della Cia del Friuli Venezia Giulia per discutere alcuni temi di fondo della politica agricola locale e per fare il punto della situazione organizzativa alla luce delle dimissioni presentate dal presidente Dante Savorgnan. Alla riunione ha preso parte il vicepresidente vicario nazionale, Giuseppe Politi, il quale ha sottolineato l'importanza di un'organizzazione regionale forte e rappresentativa, pronta a individuare e far valere gli interessi degli agricoltori e dell'agricoltura.Bisogna –ha sostenuto Politi- determinare le condizioni perché la riforma della nuova Pac garantisca agricoltori e consumatori accomunati da un'unica strategia di difesa della tipicità e della qualità delle nostre produzioni. Occorre essere presenti là dove si decidono i destini dell'agricoltura e dove si formano le scelte delle politiche economiche e sociali."Vogliamo –ha detto ancora Politi- una Cia sempre più al passo con i problemi di fondo della nostra agricoltura e della nostra società tenendo presente che un'organizzazione che non traduce in progetto politico le proprie intuizioni finisce per essere penalizzata".Sul piano strettamente interno, il vicepresidente vicario della Cia ha rilevato la necessità di procedere rapidamente alla soluzione della crisi dell'organizzazione nel Friuli Venezia Giulia dopo le dimissioni irrevocabili del presidente regionale Savorgnan, seguendo le regole fissate dallo statuto e stabilendo un percorso per giungere alla nomina del nuovo presidente regionale che dovrà essere scelto tra i migliori dirigenti dell'organizzazione, valorizzando chi ha fatto la sceltadell'impegno totale."Faccio appello –ha concluso Politi- all'attaccamento all'organizzazione e all'intelligenza politica dei suoi dirigenti ai quali non mancherà l'appoggio e il sostegno del nazionale in questa difficile fase che, se ben gestita, potrà portare ad un rafforzamento duraturo della Cia del Friuli Venezia Giulia".La Vice presidente regionale Manuela Botteghi, nella sua relazione introduttiva, ha commentato ilvoto delle elezioni regionali che hanno portato un cambiamento radicale nell'assetto politico della Regione ed ha sottolineato l'importanza dell'azione politica della Cia regionale per avere un governo locale efficiente e rispondente alle esigenze degli agricoltori e dei cittadini.Botteghi, nel ribadire poi la propria disponibilità al servizio della Cia, ha sottolineato il valore del confronto franco e leale tra le persone, garanzia di decisioni sagge e di efficienza delle azioni conseguenti alle scelte."Gestire in modo oculato –ha concluso- le risorse economiche e umane, valorizzare le professionalità politiche e tecniche presenti nell'organizzazione, liberare energie per svolgere di più e meglio l'attività politica, sono alcuni dei nostri obiettivi prioritari.Al dibattito sono intervenuti Ferdinando Rizzi, presidente regionale dell'Associazione dei pensionati; Franco Clementin, agricoltore; Giuliano Masarotti, presidente regionale di Turismo verde; Danilo Canesin, presidente della Cia di Gorizia.