28 Ottobre 2008

Consiglio provinciale dei pensionati Cia di Pesaro e Urbino

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In una recente riunione del Consiglio provinciale dell'Associazione pensionati Cia di Pesaro e Urbino, si sono affrontate le problematiche della categoria degli anziani, con particolare riferimento alle pensioni minime (che rappresentano, peraltro, la maggioranza delle pensioni del settore agricolo), ai redditi complessivi degli altri pensionati e quelle legate all'estrema gravità sociale della famiglie con la presenza al proprio interno di componenti non autosufficienti.
L'Associazione ha sostenuto nel corso degli anni la necessità di un adeguamento delle pensioni al costo della vita, anche attraverso la riformulazione di un paniere Istat specifico per le persone anziane, basato sui reali consumi degli stessi.
Altro aspetto preoccupante per la vita economico-sociale di tante famiglie è quello che riguarda il dramma di convivere, in casa, con persone non autosufficienti o con grave handicap. Per questo si è richiesto uno specifico Fondo nazionale per la non autosufficienza adeguato alle reali necessità delle famiglie costrette ad immensi sacrifici umani, di tempo e di denaro.
Oltre a questi aspetti, nell'incontro, si è discusso anche della necessità di costituire nella provincia di Pesaro e Urbino i Comitati di zona del sindacato pensionati Cia, nonché l'apertura dello"sportello anziani" in tutte le sedi Cia, dove gli stessi possono liberamente rivolgersi per informazioni in merito alla propria situazione pensionistica, segnalare disfunzioni da parte della Pubblica amministrazione ed Enti vari, soprattutto della funzionalità della sanità, proporre e programmare iniziative socio ricreative e di svago: gite, feste.
Il Consiglio, inoltre, ha deliberato la convocazione in tutta la provincia di assemblee aperte per informare gli associati e non circa la piattaforma rivendicativa che il sindacato continua a proporre ed anche per meglio organizzarsi, per rendere più incisiva la propria iniziativa per assicurare agli anziani e all'intero paese, un futuro di crescita economico e sociale, di tranquillità, di sicurezza e convivenza civile.
C'è da rimarcare che il Consiglio provinciale dei pensionati Cia di Pesaro e Urbino ha indicato come estremamente negativa la manovra economica proposta dal governo soprattutto verso le persone anziane: infatti, non si parla più di quattordicesima mensilità, né di bonus fiscale (già concessi dal precedente governo), ma si propone un buono per l'acquisto di beni e servizi a favore di cittadini che versano in condizioni di maggior disagio economico, fissato in una somma ridicola e del tutto insufficiente, che sa tanto di "Tessera del pane" di infausta memoria.
In sintesi, le rivendicazioni urgentissime emerse dall'incontro sono: un adeguamento delle pensioni in ragione delle necessità del vivere; la parificazione degli assegni famigliari tra lavoratori autonomi e dipendenti; un sostanziale finanziamento del Fondo per la non autosufficienza; un moderno sistema socio-sanitario che possa ridurre le liste di attesa per la diagnostica strumentale e specialistica e l'abolizione completa dei ticket; la piena applicazione della Legge 328/2000 con la definizione dei livelli essenziali di assistenza.
Su questi punti forte è anche l'impegno unitario da parte del Cupla (Comitato unitario pensionati lavoratori autonomi), del quale l'Associazione pensionati della Cia è una componente di rilievo.
Alla riunione del Consiglio provinciale dei pensionati, presieduto dalla presidente Fiammetta Russo e introdotto da una relazione del segretario Terenzio Ciaroni, hanno partecipato anche i Coordinatori di zona della Cia e Enrico Biettini che ha espresso la propria disponibilità a collaborare con l'Associazione pensionati Cia.La riunione è stata conclusa dal presidente della Cia di Pesaro e Urbino Gianfranco Santi, il quale ha espresso pieno appoggio della Confederazione alle richieste dell'Associazione pensionati ed ha aggiunto che "la nostra è una associazione di persone e, quindi, le difendiamo sia per migliorare le loro condizioni di vita, sia per difenderle contro ogni forma di discriminazione economica, sociale ed umana, come quella odiosa situazione riguardante la disparità di trattamento degli assegni familiari. Noi facciamo sindacato in modo autonomo, indipendentemente da chi governa (nazionale o periferico)e li giudichiamo dai fatti. Ed è per questo che noi esprimiamo forte negatività sulla manovra economica dell'attuale Governo nei confronti del settore".