Con Anp-Cia a Todi la XII Festa del pensionato del Centro Italia
In Umbria oltre 400 soci da 7 regioni. Riportare servizi sul territorio per evitare spopolamento aree rurali e interne
Todi si è tinta di verde con i colori di Anp-Cia, che ha portato nel borgo medievale la dodicesima edizione della Festa del pensionato del Centro Italia, insieme con Cia Umbria e coinvolgendo altre 6 regioni: Abruzzo, Lazio, Marche, Molise, Sardegna e Toscana.
Servizi essenziali anche per le aree interne, una sanità realmente accessibile, l’aumento delle pensioni minime ferme a 500 euro al mese sono le richieste principali avanzate nella due giorni dell’evento, che ha radunato oltre quattrocento soci dell’Associazione.
“In questa due giorni, abbiamo scelto di riaccendere i riflettori sul tema dei servizi essenziali per le comunità che presidiano ancora le aree interne con enormi benefici economici, sociali a tutta la regione -ha detto Alfio Bicchi, presidente di Anp Umbria-. Infatti, lo spopolamento potrebbe essere inevitabile se non si riportano i servizi essenziali nel territorio. Penso alle scuole e agli asili per le famiglie, alla mancanza di infrastrutture, alla necessità di una sanità territoriale che disinneschi quel meccanismo di assegnazione di prestazioni sanitarie ai Cup che porta in primis agli umbri over 60 e portatori di problematiche importanti, a percorrere centinaia di chilometri. Senza tutti questi elementi il rischio di un abbandono da parte di chi qua, come gli agricoltori, contribuisce ogni giorno al territorio e ai servizi della comunità è fortissimo e, mi chiedo, cosa accadrebbe se in queste zone non ci fosse più l’agricoltura?”.
Le riflessioni sono, poi, state portate in piazza del Popolo dove si è esibita la banda di Pantalla e dove il presidente nazionale di Cia Cristiano Fini e i presidenti delle Anp delle 7 regioni coinvolte sono intervenuti.
“La prima richiesta da fare -ha detto Fini da Todi- è quella di alzare le pensioni minime a chi, per una vita intera, si è spaccata la schiena nei campi. E quindi chiediamo l’innalzamento ad una quota a livello europeo minimo standard delle pensioni”.
E da Cia Umbria e dal suo presidente Matteo Bartolini anche una proposta: “Con le difficoltà che il cambiamento climatico sta causando agli agricoltori in questo 2023, penso al vino, all’olio e ai cereali, seve puntare all’utilizzo di quegli strumenti tecnologici che permettano di intervenire in maniera immediata sulle produzioni agricole. E chi, se non un giovane, può essere più abile nell’utilizzo di queste tecnologie? Il ricambio generazionale diventa fondamentale. Come? Ad esempio accogliendo la nostra proposta denominata ‘società di affiancamento’ agevolando l’ingresso di giovani in società di pensionati o di chi è in procinto di pensionamento che godrebbe anche di sgravi fiscali. Questo permetterebbe al giovane di continuare a mantenere quell’attività produttiva ma, allo stesso tempo, di portare tutti quei valori legati alla transizione digitale e puntare su una cultura più preparata ai cambiamenti climatici e al mercato”.