Commissione regionale latte: Cia Piemonte, sì a strumenti per migliorare qualità
Ma sostenibilità ambientale vada di pari passo con quella economica
“Siamo assolutamente favorevoli a qualsiasi iniziativa che punti a dotare il sistema produttivo di strumenti utili a migliorare la qualità del latte, rendendolo più sostenibile e rispondente alle aspettative dei consumatori di oggi. Ma la sostenibilità ambientale non può mai andare a discapito di quella economica”. Lo afferma Guido Coda Zabetta, referente regionale di Cia Piemonte per il settore latte, commentando i lavori della Commissione tecnica per il monitoraggio della qualità del latte della Regione, riunitasi a Torino.
“Anche se la Commissione non ha un ruolo economico -precisa Coda Zabetta- è inevitabile che qualsiasi nuovo strumento o parametro individuato per certificare un latte più sostenibile avrà un impatto economico sulle aziende. Per questo è importante che ogni scelta venga valutata tenendo conto della sostenibilità complessiva delle imprese agricole”.
La Commissione regionale ha come mandato il monitoraggio della qualità del latte piemontese in tutte le fasi della filiera – dal prelievo dei campioni al trasporto, fino all’analisi e all’interpretazione dei dati – e l’individuazione di nuovi parametri per certificare la sostenibilità ambientale delle produzioni.
Durante la riunione, Cia Piemonte ha inoltre posto l’attenzione sulla necessità di uniformare le tabelle qualità attualmente in uso nelle diverse province: “Oggi in Piemonte -spiega Coda Zabetta- convivono molte tabelle qualità, e questa frammentazione rende difficile la standardizzazione dei dati e il confronto tra aree produttive. Sarebbe opportuno adottare una tabella unica, come quella della Lombardia, che è la più diffusa in termini di quintali di latte trattati. Un sistema uniforme restituirebbe dati più omogenei e più facilmente rapportabili ai nuovi strumenti che si andranno a definire”.
Sul ruolo della Commissione interviene anche il presidente di Cia Piemonte, Gabriele Carenini, sottolineando l’importanza di “costruire un percorso condiviso che unisca qualità, sostenibilità e redditività, tre elementi che devono procedere insieme se si vuole garantire un futuro solido e competitivo al settore lattiero-caseario piemontese”.