23 Marzo 2005

Commercio: il crollo nei consumi di frutta (-16%) e verdure (-25%) e il calo dell'export agricolo sono preoccupanti campanelli d'allarme per l'economia

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"Il calo dei consumi, specialmente di frutta e verdure, e l'ulteriore flessione del nostro export agricolo rappresentano due preoccupanti campanelli d'allarme, che richiedono immediati interventi e politiche realmente incisive per favorire la domanda interna e per rilanciare la competitività sui mercati. E' un trend di cui l'agricoltura paga un pesante pegno sia in termini economici e sociali. Sta di fatto che, nonostante i positivi segnali registrati nel 2004, il settore vive un momento di profonda incertezza e i produttori sono costretti ad operare tra innumerevoli difficoltà e pesanti condizionamenti". E' quanto evidenziato dal presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi a commento dei dati resi noti oggi dall'Istat sulle vendite al dettaglio e sul commercio con l'estero con i paesi extra-Ue.
"In particolare, la diminuzione delle esportazioni dei prodotti agricoli (meno 5,2 per cento) che si è avuta nello scorso mese di febbraio -aggiunge Politi- evidenzia ancora una volta i problemi che incontrano le nostre imprese ad affermarsi sui mercati internazionali. Sono dati che rendono ancora più complesso il quadro della nostra agricoltura. C'è ormai un'obiettiva difficoltà in termini competitivi delle nostre esportazioni agricole, in particolare ortofrutticole. Ormai non siamo solo in presenza di un problema di carattere congiunturale. E' una questione strutturale. E' l'effetto di un insieme di cause, di inefficienze, di mancanza di politiche valide, di interventi mirati e di debolezze comuni a tutto il sistema agroalimentare italiano".
"Per tale ragione insistiamo -rileva il presidente della Cia- sull'esigenza di un deciso cambiamento di rotta, di un progetto che apra nuove e più rosee prospettive al settore agroalimentare. Senza di ciò, ogni intervento, pur lodevole ed utile, avrebbe una portata limitata e di scarso effetto nel medio lungo periodo".
"Analogo il discorso sul fronte dei consumi. Il calo delle vendite di prodotti agricolo-alimentari (meno 2,5 per cento complessivamente, mentre per la frutta è stato del 16 per cento e per le verdure del 25 per cento), registrato nello scorso mese di gennaio, mette in mostra una situazione complessa che si riflette in maniera grave sugli imprenditori agricoli che nell'ultimo anno hanno visto diminuire i loro redditi a causa di prezzi all'origine sempre più stracciati, di un consistente calo dei consumi, soprattutto nel settore dell'ortofrutta, e di oneri gestionali alquanto pesanti e condizionanti. E', quindi, quanto mai impellente attivare una strategia nuova in grado di dare quelle certezze che oggi, purtroppo, mancano".