Clima: Life ADA, formati 38 mila agricoltori. Cia tra i partner principali
Il progetto Ue sulla cultura dell’adattamento, con UnipolSai capofila, modello innovativo di partenariato pubblico-privato
Life ADA - ADaptation in Agricolture chiude i battenti. Il progetto europeo con Cia-Agricoltori Italiani partner alle conclusioni finali, oggi a Roma, presso la sede del Parlamento europeo per iniziativa della capofila UnipolSai Assicurazioni.
I RISULTATI - Tra i risultati dell’iniziativa, avviata nel 2020 come modello innovativo di partenariato pubblico-privato, il valore dei numeri raggiunti la qualità delle iniziative messe in campo con l’obiettivo di aumentare la resilienza del settore agricolo, attraverso lo sviluppo di strumenti di conoscenza e pianificazione che le forme aggregate di produttori e agricoltori possono utilizzare per adattarsi ai cambiamenti climatici.
Con i vari interventi - articoli, video, workshop, incontri istituzionali dei partner - coinvolti, sul territorio nazionale e internazionale, circa 600 mila soggetti tra cui agricoltori, consorzi, cooperative, agronomi, zootecnici, economisti agrari, istituzioni pubbliche e agrometeorologi. Circa 1.600 utenti, agricoltori e organizzazioni di produttori agricoli, hanno utilizzato l’ADA Tool ovvero uno strumento per la definizione del proprio piano di adattamento ai cambiamenti climatici con azioni che contrastino e/o sfruttino le mutate condizioni climatiche. Mentre, sono 38 mila i soggetti, tra agricoltori, consorzi, cooperative, agronomi, zootecnici, tecnici e studenti, che hanno usufruito del percorso formativo strutturato su 10 webinar (7 tecnici e 3 di scambi di buone pratiche), video-lezioni peer to peer e podcast della serie AgriFuturo, tutto fruibile sul sito di progetto www.lifeada.eu. Sono state fornite, in particolare, importanti conoscenze in merito a mappe di pericolo e scenari climatici, la prevenzione e gestione del rischio, gli impatti economici dell'attuazione di interventi di adattamento al cambiamento climatico.
IL PROGETTO - In particolare, Life ADA ha trasferito conoscenze ai produttori sugli scenari climatici e sulla gestione dei rischi e delle misure di adattamento per migliorare la capacità degli agricoltori ad affrontare i rischi climatici attuali e futuri. Ha inoltre costruito strumenti adeguati di supporto al loro processo decisionale nella definizione di piani di adattamento efficienti a livello di azienda agricola e di filiera, promovendo un approccio innovativo da parte dell’assicurazione per rafforzare la capacità di riduzione del rischio climatico al fine di mantenere l'assicurabilità degli agricoltori a lungo termine, nonostante l'aumento dei rischi catastrofici e sistemici.
Life ADA si basa sull’implementazione di un modello innovativo di partenariato pubblico-privato tra un’assicurazione, la Pubblica Amministrazione (Regioni), le Istituzioni tecnico-scientifiche, le Ong e forme aggregate di produttori (consorzi o cooperative). I principali obiettivi dell’iniziativa, basata su un budget totale di quasi 2 milioni di euro, co-finanziato Ue per circa la metà dell’importo, sono i singoli agricoltori e le Organizzazioni di Produttori in tre filiere agroalimentari: lattiero-casearia (Parmigiano Reggiano), vitivinicola, ortofrutticola.
Il progetto specifico ha coinvolto UnipolSai Assicurazioni come capofila e partner quali ARPAE Emilia-Romagna, Cia-Agricoltori Italiani, CREA Politiche e Bioeconomia, Legambiente Festambiente, Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Leithà e Regione Emilia-Romagna. Ѐ stato implementato inizialmente in Emilia-Romagna e successivamente esteso a tutta l’Italia replicandola prima in Veneto, Toscana e Lazio.
LE DICHIARAZIONI - “La crisi climatica richiede contrasto e adattamento, ma senza quest’ultimo difficile occuparci del primo. Ecco perché abbiamo creduto in Life ADA -è intervenuto il presidente nazionale di Cia , Cristiano Fini-. Informare, formare e divulgare una nuova cultura e buone pratiche che tengano conto, a monte, del nuovo quadro e scenario climatico è nelle nostre priorità e ce ne siamo occupati con gli altri partner del progetto portando le sue iniziative specifiche sul territorio, tra i nostri agricoltori e allevatori”. Poi la sottolineatura sul ruolo dell’Europa: “La situazione climatica è destinata a peggiorare, ma c’è ancora tempo per fornire ai produttori gli strumenti più adeguati per affrontare la transizione e coniungare sostenibilità economica, ambientale e sociale. E ce ne sono già, le Tea in primo luogo -ha detto-. E ancora bioprotezione e agricoltura di precisione. Occorre, inoltre, uno sforzo di tutti per incentivare il sistema assicurativo. Per tutte queste ragioni ci sarebbe ancora tanto bisogno di iniziative come Life ADA”.
“Il settore agroalimentare, fondamentale per il funzionamento dell’economia italiana, presenta oggi un elevato grado di fragilità in conseguenza della sua crescente esposizione agli eventi climatici -ha detto Matteo Laterza, Ad UnipolSai Assicurazioni-. Con il Progetto Life ADA si è voluto affrontare questa criticità puntando, in particolar modo, sulla continua interazione tra compagnie di assicurazione ed operatori del settore agroalimentare, come principale abilitatore che favorisca un crescente adattamento delle imprese agricole alle conseguenze del cambiamento climatico”.
L’EVENTO A ROMA - All’evento di chiusura a Roma, sono intervenuti anche: Dario Nardella, Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo; Butch Bacani, Responsabile del settore assicurativo dell’UNEP; Blaz Kurnik, Capo del Gruppo per gli Impatti dei Cambiamenti Climatici e l'Adattamento presso l'Agenzia Europea per l'Ambiente; Simona Caselli, Presidente dell’Areflh, di Granlatte Soc. Coop. e di CRPA; Cristian Maretti, Presidente Legacoop Agroalimentare Nord Italia e Giuseppina Felice, Responsabile Settore Competitività delle imprese e Sviluppo dell'innovazione della Regione Emilia-Romagna.