03 Febbraio 2020 | None

Cibo: ogni anno l'Italia ne spreca in media 65 kg

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Frutta e verdura i prodotti più gettonati. Il 5 febbraio la giornata nazionale

Cambiamenti climatici, insicurezza alimentare e carenza d'acqua disponibile hanno un fattore comune, lo spreco alimentare. In Italia in media, sprechiamo ogni anno 65 kg di cibo pro capite, una quantità che, secondo il Food Sustainability Index ci pone, in Europa, al 13° posto per quantità di cibo edibile che si perde a monte della filiera agro-alimentare e per sprechi durante le fasi di trasformazione, distribuzione e consumo. Frutta e verdura i prodotti più gettati, ma per produrli (e non mangiarli) sono serviti 73 milioni di mᵌ di acqua, tanto quanto il fabbisogno di acqua potabile di 18 giorni della Lombardia, 23 giorni del Lazio, 27 della Campania e 153 della Puglia. A fare il punto a pochi giorni dalla giornata nazionale contro lo spreco alimentare, il prossimo 5 febbraio, è oggi, Fondazione Barilla.

Lo spreco alimentare -continua la nota- si traduce anche in spreco di risorse naturali. Un'enormità, se si pensa che con la stessa quantità potremmo riempiere – giornalmente – 80 piscine olimpioniche. Più in generale, a livello globale, il cibo gettato ha un costo pari a 2,6 trilioni di dollari l'anno; contribuisce ai cambiamenti climatici (generando l'8% delle emissioni annuali di gas serra), al sovrasfruttamento dei terreni (il 28% dei terreni disponibili al mondo è usato per produrre cibo che poi non viene consumato) e all'insicurezza alimentare nelle aree del mondo già a rischio di disuguaglianza sociale. 

"I numeri dello spreco -spiega Anna Ruggerini, di Fondazione Barilla,- dimostrano che siamo davanti a un fenomeno drammatico che, a livello globale, ci allontana dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU. Per combatterlo servono politiche mirate. Nel 2018, il Mipaaf ha stanziato 700.000 euro per finanziare 14 progetti di ricerca dedicati a estendere la data di scadenza dei prodotto alimentari, migliorare l'uso di nuove tecnologie di imballaggio, sviluppare app e piattaforme digitali, recuperare le eccedenze alimentari all'interno di tutta la filiera e facilitare la distribuzione del cibo ai gruppi più vulnerabili della popolazione. In parallelo, servono però anche le iniziative dei privati, per sensibilizzare le persone sull'importanza di adottare diete sostenibili e combattere gli sprechi di cibo".

Per combattere lo spreco, al via a febbraio il progetto con capofila Fondazione Barilla "Su-Eatable Life", per portare nelle mense universitarie e aziendali menù sostenibili e ridurre le emissioni di CO₂ e spreco di acqua. L'iniziativa triennale finanziata dalla Commissione EU e pensata per risparmiare circa 5.300 tonnellate di CO2 equivalente e circa 2 milioni di metri cubi d'acqua, relative al consumo di cibo in Europa. All'interno di mense aziendali e universitarie (in Italia e nel Regno Unito), col supporto di un sistema informativo facile e di pronto utilizzo, verranno introdotti dei menù sostenibili.