13 Febbraio 2023 | None

Cia Venezia: bene 5,9 mln in arrivo contro dissesto idrogeologico

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Opere attese, ma sollecitiamo anche bacini contro la siccità

Cinque milioni e 900 mila euro arrivano in provincia di Venezia per il contrasto al dissesto idrogeologico. Lo stanziamento, annunciato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è contenuto in un decreto ministeriale licenziato il 10 febbraio.

In particolare, 1,5 milioni di euro riguardano lavori lungo le arginature del fiume Brenta nei comuni di Fossò e Campolongo Maggiore; 4,4 milioni di euro, invece, serviranno per la diaframmatura e il ringrosso delle arginature del fiume Piave nelle aree a valle del ponte sulla SS14, a San Donà di Piave.

“Due interventi importanti -commenta la presidente di Cia Venezia, Federica Senno- che si sommano a quelli previsti dal PNRR e annunciati qualche settimana fa, con 20 milioni di euro destinati a sei interventi per opere di rinforzo, sistemazione e protezione del suolo. Si tratta sicuramente di opere attese. Il lavoro stesso degli agricoltori è sinonimo di manutenzione del territorio, ma occorrono anche interventi di portata maggiore, per preservare zone più ampie e centri abitati da eventi calamitosi come frane, allagamenti e alluvioni. Vorrei però ricordare che nel PNRR ampio spazio (con la relativa disponibilità economica) è riservato agli interventi sulla siccità”.

La presidente di Cia Venezia ricorda, infatti, che il tema caldo dei prossimi mesi sarà proprio quello della penuria d’acqua. Secondo l’Anbi, i primi 3 mesi dell’anno idrologico (ottobre-dicembre) si sono conclusi con un deficit di precipitazioni di oltre il 28% rispetto alla media del periodo (236 mm contro i 328 mm della media tra il 1994 e il 2021). A soffrire sono soprattutto le falde che in questo periodo dell’anno dovrebbero rimpinguarsi con le piogge autunnali e che invece sono ai minimi rispetto alle medie del periodo.

“Bene con questi lavori -conclude la presidente Senno- ma sollecitiamo gli interventi urgenti sui mini bacini, sulle vasche di laminazione e su tutte le soluzioni utili per trattenere e conservare l’acqua: se no tra pochi mesi saremo di nuovo in emergenza. Inoltre, bisogna verificare se i piani delle acque dei Comuni sono aggiornati. Per questo, ribadiamo la nostra proposta di costituzione di un tavolo permanente fra Consorzi di bonifica, Consiglio di bacino, Città Metropolitana, Regione Veneto e associazioni di categoria, per definire un piano strategico idrico”.