24 Marzo 2011

Cia Veneto incontra l'Unione regionale bonifiche: servono consorzi più vicini agli agricoltori per la sicurezza idraulica del territorio

Condividi


"In questo momento gli agricoltori veneti sentono i consorzi di bonifica assenti e un po' "arroccati". Per questo chiediamo all'Unione veneta bonifiche di fare in modo che i consorzi tornino ad assumere un ruolo propulsivo e attivo e siano più presenti nella questione della sicurezza idrogeologica del territorio". Così il presidente di Cia Veneto, Daniele Toniolo, spiega le ragioni dell'incontro avvenuto questa mattina a Venezia tra una rappresentanza di Cia Veneto e il presidente dell'Unione veneta bonifiche, Giuseppe Romano, a capo dell'associazione che riunisce i dieci Consorzi di bonifica della regione. La stretta di mano tra la Cia e l'Unione veneta bonifiche ha aperto la porta di un confronto costruttivo, nell'intento di giungere a una condivisione di obiettivi comuni, come la sicurezza idrogeologica di un territorio veneto colpito da sempre più frequenti alluvioni di vasta portata. E la richiesta alla Regione Veneto della certezza di una dotazione di risorse finanziarie adeguate alle funzioni dei consorzi, dopo che alcuni articoli della nuova legge regionale sulla bonifica del 2009 hanno avuto come conseguenza una drastica riduzione di risorse.
E proprio ieri Cia Veneto ha avuto la conferma del sì pronunciato dal Consiglio regionale del Veneto in merito all'ammissibilità della proposta di modifica di alcune parti della legge regionale del 2009, presentata dalla Confederazione dopo aver raccolto 14.578 firme a conclusione di una petizione popolare. La proposta di modifica della legge regionale è stata portata anche al tavolo dell'Unione veneta bonifiche per aprire la strada a possibili sinergie nel dialogo con la Regione, Provincie e Comuni, avendo come priorità la sicurezza del territorio: "Credo nella condivisione di obiettivi comuni -ha detto Giuseppe Romano, presidente dell'Unione veneta bonifiche-. E' importante svolgere un lavoro di sinergia con tutti i consorzi di bonifica del Veneto il territorio. Presenteremo le questioni sottoposte da Cia nell'opportuna sede regionale, cercando di coordinare il lavoro di programmazione con gli enti territoriali. La mancanza di risorse finanziarie non può gravare sulle tasche dei contribuenti, né tantomeno degli agricoltori".
Prima dell'incontro con l'Unione veneta bonifiche gli agricoltori della Cia hanno dato vita a un sit-in per sensibilizzare tutti i cittadini sulla necessità di una gestione della difesa idraulica e ambientale da parte dei consorzi più incisiva. Ma Cia è scesa in piazza oggi a Venezia anche per informare sulle azioni promosse e messe in campo dall'associazione degli agricoltori per la sicurezza idraulica del territorio veneto come la modifica di alcuni articoli della Legge regionale n. 12 del 2009 ("Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio").
Cia mette in discussione in particolare l'articolo 37 della nuova legge regionale che dichiara esenti dal pagamento del contributo diretto al consorzio "tutti i fabbricati ad uso abitativo collegati alla pubblica fognatura" In Veneto se ne contano 500 mila. Per i contribuenti cosiddetti urbani ciò significa pagare ad enti terzi quanto invece sarebbe dovuto al consorzio per il servizio dello scarico delle acque. Ancora l'interpretazione della legge non ha chiarito chi tra i proprietari di immobili allacciati a pubblica fognatura dovrà pagare. E a chi a chi i cittadini dovranno versare il contributo del servizio. Il taglio di risorse attuato non consente di reperire la copertura finanziaria adeguata per poter svolgere il compito di difesa idraulica e idrogeologica richiesto ai consorzi, contro il rischio sempre più frequente di alluvioni ed esondazioni.
Stando poi alla conta dei danni delle ultime alluvioni che hanno colpito il Veneto si è calcolato che per la messa in sicurezza del territorio servirebbe un miliardo e mezzo di euro: "Con le modifiche proposte all'attuale legge regionale sulla bonifica chiediamo che a dare il proprio contributo siano tutti i cittadini anche i contribuenti urbani - spiega il presidente di Cia Veneto-. Si dovrebbe pagare tutti per pagare di meno. E per garantire maggiore sicurezza idraulica in tutto il territorio".
Tra le modifiche alla legge regionale presentate Cia Veneto chiede inoltre il riconoscimento del ruolo chiave svolto dagli agricoltori per l'equilibrio idrogeologico. Per questo viene chiesto che venga stabilita una riduzione dei canoni consortili degli immobili agricoli: "Rivendichiamo la necessità di rivedere il contributo di bonifica dovuto dagli agricoltori -puntualizza Toniolo-.I costi dovuti ai consorzi cominciano a gravare pesantemente sul reddito delle aziende agricole già in difficoltà a causa dei costi di produzione e dei prezzi praticati sul campo troppo bassi. E cominciano ad essere insostenibili".