29 Gennaio 2007
Cia Toscana: nuova "fumata nera" per il latte ovino
"Una tesi inaccettabile che respingiamo decisamente con tanto di protesta anche per un atteggiamento irrispettoso nei confronti degli altri soggetti presenti al tavolo di filiera". La Cia Toscana reagisce così all'ennesimo tentativo di Astolatte, l'associazione degli industriali operanti nel settore della trasformazione del latte, di eliminare un prezzo minimo per la vendita del latte. E' questa infatti la posizione portata avanti dagli industriali toscani e ribadita venerdì 26 gennaio in occasione della nuova riunione del tavolo di filiera, tenutasi presso il dipartimento della Regione. L'Astolatte aveva deciso di ritornare a discutere al tavolo di filiera, ma non ha portato significative novità. In sede di filiera ha invece portato avanti la proposta della vecchia e inutile posizione secondo la quale non si dovrebbe fissare un prezzo minimo del latte.
"E' una posizione quella degli industriali -ha commentato Alessandro Del Carlo, della presidenza della Cia Toscana- che noi non possiamo tollerare in quanto contraria ai principi di tutela dei nostri allevatori. E' necessario invece lavorare attorno ad una proposta che il tavolo ha preso in considerazione, ovvero un prezzo minimo rivalutato, comprendente un ipotesi di meccanismo premiante sulla base di requisiti di qualità".
Proprio su questo punto la Cia ha evidenziato l'importanza di stimolare una produzione che non guardi tanto alla quantità, ma che garantisca una qualità, elemento che nel lungo periodo potrebbe divenire valore aggiunto delle nostre produzioni. «Poter introdurre misure di stimolo alla qualità -ha sottolineato Enrico Rabazzi, vicepresidente della Cia di Grosseto- è un'occasione per fare un passo in avanti - prevedere dei meccanismi premianti significa stimolare i percorsi di qualità che riguardano i produttori, ma anche i trasformatori».
Nel 2006 l'accordo aveva visto la riconferma dei prezzi del 2005: 0,775 euro, oltre al premio qualità di 0,103. L'aggiornamento della riunione -commenta la Cia Toscana- sarà funzionale a prevedere una presenza dell'assessore all'agricoltura, per fare anche il punto della situazione sui programmi dell'accordo di filiera, le cui azioni e benefici riguardano i soggetti che sottoscrivono gli accordi, a partire dal prezzo concordato del latte.