08 Giugno 2021

Cia Rovigo: produzione Insalata di Lusia Igp +20%

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Exploit dovuto alla riapertura dell’Horeca. Rimane irrisolto il problema dei prezzi: agli agricoltori solo pochi centesimi al kg

Con la riapertura totale del macrosettore dell’Horeca -che comprende alberghi, bar e ristoranti- l’Insalata di Lusia IGP (l’unica lattuga europea che può fregiarsi del marchio di qualità ad Indicazione Geografica Protetta assegnato dall’UE) registra un +20% di produzione rispetto allo scorso anno. Nonostante questi ottimi risultati, secondo gli ultimi bollettini del Mercato ortofrutticolo di Lusia, vero e proprio punto di riferimento del territorio, per la varietà Gentile ai produttori vengono riconosciuti appena 50 centesimi al kg, mentre per la Capuccia 70 centesimi al kg. “Ben al di sotto dell’equo prezzo che andrebbe applicato a questa nostra eccellenza -fa notare Cia-Agricoltori Italiani Rovigo-. Ovvero, una cifra compresa fra un euro e un euro e 20 centesimi al kg: si tratta della soglia minima per registrare un seppure minimo guadagno a beneficio degli imprenditori agricoli”. Stando agli ultimi dati diramati da Veneto Agricoltura, sono 100 ettari gli ettari vocati a questa IGP, distribuiti tra la provincia di Rovigo (Lusia, Badia Polesine, Lendinara, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Villanova del Ghebbo) e quella di Padova (Barbona, Vescovana e Sant’Urbano). La stima, nel 2021, è di circa 2.000 quintali di insalata IGP prodotta.

“Cerchiamo di guardare comunque al bicchiere mezzo pieno -commenta il presidente di Cia Rovigo, Giordano Aglio- e cioè che adesso i ristoranti e le strutture ricettive in genere possono lavorare a pieno regime, dato che non ci sono più restrizioni quanto ad orari di chiusura. La stessa Horeca rappresenta uno sbocco fondamentale per la nostra insalata in termini di mercato”. I terreni che si trovano nella zona vocata, appunto tra il Polesine e la provincia di Padova, hanno delle caratteristiche tali, tra le quali una certa sabbiosità, che rendono questa lattuga completamente differente dalle altre. “I clienti e i consumatori in genere la stanno riscoprendo, soprattutto nell’ultimo periodo. Quando vanno al ristorante o a fare la spesa chiedono esplicitamente il prodotto di Lusia, non uno qualsiasi; si stanno dimostrando molto esigenti in tal senso”.

“Ciò significa -precisa lo stesso presidente- che la campagna di valorizzazione delle nostre tipicità che portiamo avanti ormai da anni sta cominciando a dare i suoi frutti”. Rimane però irrisolto il problema del giusto reddito a favore degli agricoltori. “Nella grande distribuzione un kg. di insalata di Lusia IGP viene venduto anche a 2 euro -conclude Aglio-. Significa che lungo la filiera vi sono dei rincari che non riusciamo ad intercettare, a svantaggio degli stessi produttori: ancora una volta rappresentano l’anello debole della catena”.