13 Febbraio 2007

Cia Puglia: la più grave crisi degli ultimi decenni determinata dal clima di questo inverno anomalo e dalle distorsioni di mercato. Migliaia di ettari di ortaggi distrutti in campo

Condividi



Conferenza stampa "in pieno campo" quella tenuta questa mattina della Cia Puglia in un terreno in agro di Pezze di Greco di Fasano (Brindisi), per denunciare il grave stato di crisi che sta attraversando il comparto orticolo pugliese. Si tratta della più grave crisi degli ultimi decenni determinata dal clima di questo inverno anomalo e dalle distorsioni di mercato. L'iniziativa si è svolta proprio in concomitanza alla distruzione di oltre 6 ettari di insalata coltivata dall'imprenditore agricolo Franco Ferrara e destinata, a causa di questa crisi senza precedenti, alla distruzione. Presenti alla conferenza stampa il presidente regionale della Cia Antonio Barile, il vicepresidente regionale vicario Donato Petruzzi, il presidente ed il vicepresidente provinciale della Cia di Brindisi, Luigi D'Amico e Alberico Ignobile, oltre a numerosissimi imprenditori agricoli, lavoratori, e rappresentanti di cooperative che operano nel settore orticolo.
"Oggi viviamo in Puglia - ha dichiarato nel corso della conferenza stampa il presidente regionale Antonio Barile - la più grave crisi del settore orticolo mai verificatasi negli ultimi decenni a causa delle alte temperature di questo inverno, assolutamente anomalo Le produzioni di ortaggi si sono concentrate e accavallate, senza la naturale scalarità che si verifica con il freddo. I danni alla produzione orticola nella nostra regione hanno superato i 100 milioni di euro. Non sono più commerciabili e quindi invenduti migliaia di ettari di insalata, cavolfiore, sedano, cicoria, finocchi, lattughe, broccoletti, cime di rape. Per queste ragioni gli agricoltori stanno distruggendo la produzione in campo, come questa mattina.
I prezzi alla produzione sono crollati, anche se quelli al consumo sono maggiorati di quattro volte. Permangono le distorsioni di mercato che penalizzano il produttore e il consumatore finale.
"Il settore orticolo è in ginocchio. Gli orticoltori -ha aggiunto- non sono in grado di far fronte al pagamento delle spese per l'acquisto e il trapianto delle piantine, dei concimi, degli antiparassitari, del carburante agricolo, dell'energia elettrica e delle tantissime giornate lavorative per la coltivazione degli ortaggi. Infatti i riflessi negativi riguardano anche l'occupazione, se si considera che un solo ettaro di ortaggi impiega mediamente 100 giornate. Infine, per mancanza di disponibilità finanziarie sarà pressoché impossibile effettuare la coltivazione delle produzioni orticole primaverili ed estive. Un vero disastro le cui conseguenze non possono essere pagate solo dagli agricoltori. Chiediamo misure effettive di risarcimento dei danni che consentano la ripresa dell'attività per migliaia di aziende orticole puglies"i.
"La Cia Puglia -ha sottolineato il presidente regionale- chiede innanzitutto un tavolo di crisi nazionale e regionale per la definizione di pacchetto di misure, per affrontare le crisi dovute al clima che determineranno con sempre maggiore frequenza danni e situazioni di questo tipo.
La riforma in atto dell'Ocm (Organizzazione comune di mercato) dell'ortofrutta da parte della Ue dovrà contenere interventi più efficaci nei casi di danni dovuti al clima e al mercato. Alla nuova Ocm devono essere assegnati risorse finanziarie adeguate al peso dell'ortofrutta in Italia e in Europa. Oggi viene messo a disposizione solo il 4 per cento dei finanziamenti Ue rispetto all'incidenza del 17 per centodel settore ortofrutticolo sulla Plv agricola europea.
"La Cia Puglia chiede inoltre al governo nazionale e regionale la dichiarazione di grave stato di crisi del settore e di grave calamità atmosferica e alcuni interventi straordinari.
E' necessario l'abbattimento dei costi contributivi per l'assunzione della manodopera agricola e della previdenza dei coltivatori diretti; e l'esonero dal pagamento dell'Ici.
Il settore orticolo -ha concluso Barile - rappresenta mediamente il 25 per cento della Plv agricola pugliese pari a circa 500 milioni di euro".