Cia Potenza-Matera: al via monitoraggio danni a colture per forti nevicate
Gli uffici zonali di Cia-Agricoltori Potenza-Matera stanno monitorando i danni sinora provocati alle aziende agricole e colture pregiate dalle nevicate che in aree più interne e montane sono particolarmente abbondanti. A rischio produzioni pregiate, ortaggi, oliveti e vigneti, casolari e stalle (per il peso della neve) con il gelo della notte che sta producendo conseguenze pesanti sulle produzioni ortive. Negli allevamenti di bovini da latte da tenere sotto osservazione il regolare ritiro del latte di giornata che in alcune zone è compromesso dalla precaria transitabilità di strade provinciali e interpoderali. La confederazione degli agricoltori sottolinea che sono proprio i titolari di aziende a garantire i collegamenti tra aree rurali, frazioni e centri urbani grazie all’attività per spalare la neve con trattori e mezzi agricoli. Per Cia i cambiamenti climatici che in Basilicata nel giro di pochi giorni segnano il passaggio veloce dalla siccità alle nevicate sono il “nemico principale” degli agricoltori. Il 2024 ha fatto registrare il record di eventi estremi, e per il terzo anno consecutivo, sono stati oltre 300 gli eventi meteo estremi che hanno colpito la Penisola, arrivando quest’anno a quota 351. Un numero in costante crescita negli ultimi dieci anni: il 2024 -secondo dati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente- ha visto un aumento degli eventi meteo estremi di quasi 6 volte, +485% rispetto al 2015 (quando ne furono registrati 60). A pesare in questo 2024 l’aumento dei danni da siccità prolungata (+54,5% rispetto al 2023), da esondazioni fluviali (+ 24%) e da allagamenti dovuti alle piogge intense (+12%), con un’Italia divisa in due tra poca e troppa acqua.
Il 2024 è stato segnato, nel dettaglio, da 134 casi di allagamenti da piogge intense, 62 casi di danni da vento, 46 esondazioni fluviali che hanno causato danni, 34 eventi con danni da siccità prolungata, 30 danni da grandinate, 19 casi di frane causate da piogge intense, 9 danni alle infrastrutture, 8 da mareggiate, 2 al patrimonio storico e 1 caso di temperature record. Il Nord Italia risulta il più colpito con 198 eventi meteo estremi, seguito dal Sud, 92, e dal Centro, 61. Sono almeno cinque, secondo Cia, le azioni da adottare con urgenza: dare priorità negli interventi di messa in sicurezza alle zone a più alto rischio naturale, definire e avviare subito un nuovo Piano nazionale per la crescita dei grandi invasi, accelerare sul riutilizzo delle acque reflue, approvare una legge contro il consumo di suolo agricolo ed incentivare le funzioni di custodia e manutenzione del territorio svolte dagli agricoltori attraverso un quadro normativo chiaro e definito.