Cia Potenza: Giambattista Lorusso confermato presidente
Giambattista Lorusso è stato confermato Presidente della Cia-Agricoltori Italiani di Potenza. L’elezione è avvenuta oggi al termine dell’Assemblea elettiva della Cia territoriale di Potenza, con la partecipazione di 60 delegati eletti da assemblee zonali, comunali ed intercomunali, che si è tenuta alla presenza della direttrice nazionale della Cia Claudia Merlino. Insieme a Lorusso è stata eletta la Direzione Cia Potenza: Matilde Iungano (Donne in Campo), Antonio Racioppi (Agia), Daniele Stolfi, Domenico Lopardo, Luigi Enrico Modugno, Liliana Sileo, Leonardo Moscaritolo, Luigi Telesca, Anna Rita Verrucci, Giuseppe Pricolo (Anp), Michele Bove, Giuseppe Cristiano, Antonio Nisi, Nicolina Caggiano, Nicola Capece, Antonia Giano.
Lorusso ha fatto un bilancio dell’attività svolta negli ultimi anni sottolineando in particolare l’attuazione di progetti di filiera (cerealicolo, latte, ortofrutta) che hanno visto protagoniste le Organizzazioni dei Produttori soprattutto nella fase della pandemia fortemente impegnate a non far mancare il cibo sulle tavole dei lucani e non solo. "Abbiamo ancora molta strada da percorrere -ha detto Lorusso- per raggiungere importanti risultati di rafforzamento delle O.P. e quindi di maggiore redditività per le produzioni alimentari di qualità". Tema dell’iniziativa - che è nel calendario della stagione di assemblea - “Ripartire dal territorio. Reddito, sfida green e digitale”.
Per il direttore di Cia Potenza-Matera Donato Distefano si apre una nuova stagione della rappresentanza anche in agricoltura che ancor di più in questa particolare fase deve elevare e qualificare la sua azione aggiungendo alla storica e convenzionale intermediazione verso le istituzioni e Governi una azione di rappresentanza economica e di prodotto e territoriale per uno sviluppo diffuso e sostenibile. Oggi più che in passato proprie per le evidenti difficoltà che vivono le aziende agricole è necessario un confronto permanente con la Regione al fine di capitalizzare ogni euro a nostra disposizione per fornire risposte concrete alla crisi con misure che possono garantire la necessaria liquidità. Diventa perciò strategico definire una programmazione coordinata di tutte le risorse finanziarie – regionali, statali, comunitarie e derivanti dal Pnrr - per perseguire l’obiettivo centrale del riposizionamento e del rilancio del settore primario. Tra le proposte che saranno portate al prossimo Tavolo Verde in Regione: Fondi sponda per filiere; azioni e iniziative previste dal PnRR; fondi sponda con l’Ismea per misure creditizie e assicurative a copertura rischio; predisposizione di piani di comparto a partire da quello zootecnico, a quello ortofrutticolo, cerealicolo e olivicolo anche in ragione della riforma della Pac.
Nelle conclusioni, facendo il punto sulle principali problematiche, il direttore generale di Cia Claudia Merlino ha detto che bisogna fermare l’effetto domino che dalla pandemia alla guerra in Ucraina sta scombinando pesantemente mercati e consumi, portando i prezzi delle materie prime, oggi già a +200%, e dei prodotti agroalimentari sugli scaffali, ampiamente oltre la sostenibilità. L’economia di famiglie e imprese va rispettata e tutelata, lavorando sul serio contro le speculazioni. Per Cia, dunque, serve stringere i tempi per dare vere garanzie agli agricoltori, in primis, che stanno pagando concimi, mangimi ed energia il triplo e il doppio del prezzo, ma anche ai cittadini sui quali si ripercuote l’inflazione per il cibo, salita in media del 4,6%. Gli aumenti su benzina e gasolio, e quindi sui costi di produzione, si stanno ripercuotendo a cascata dal produttore al consumatore, passando per imballaggi e logistica. Occorre governare i prezzi nel loro insieme, ribadisce Cia. Frenare le speculazioni, porterà vantaggi a tutti e darà respiro agli investimenti che, oggi, per i produttori di mais, per esempio, rappresentano molto più che un rischio d’impresa. Mai come ora, ha concluso, è evidente l’urgenza di quel Patto di sistema che la Cia da tempo propone per un’equa ripartizione del valore e necessario a ostacolare le pratiche sleali.