Cia Padova: Parco del fiume Brenta, esempio di sostenibilità
“Il progetto del Parco fiume Brenta rappresenta un’occasione per coniugare il territorio con la valorizzazione delle aziende agricole, i prodotti tipici e, più in generale, il turismo lento”. Cia-Agricoltori Italiani Padova “promuove” l’iniziativa, nata nel 2016 per migliorare la gestione del fiume Brenta e favorire un’economia basata su una rete di imprese, associazioni ed enti che desiderano gestire in maniera responsabile questo grande patrimonio naturale, riconosciuto dalla Comunità Europea nell’ambito della rete Natura 2000. In agenda la predisposizione di un piano di gestione finalizzato a ridare un nuovo slancio all’intera area. “E’ questa la soluzione migliore, ovvero una governance che metta insieme tutti gli attori del sistema, per un futuro sostenibile del comprensorio -sottolinea il presidente di Cia Padova, Roberto Betto-. Ne beneficeranno non solo i residenti, che avranno a pochi passi da casa un sito dove potersi rigenerare, ma anche i turisti, padovani e non. In tal senso il Parco del fiume Brenta sarà una buona pratica da imitare, un esempio concreto di slow tourism, turismo lento, grazie al quale si potranno riscoprire scorci di natura incontaminata”. “Lungo il percorso del Brenta, tra l’Alta Padovana e il Vicentino, si sviluppano decine di imprese agricole, ognuna con le proprie peculiarità -continua il presidente di Cia Padova- Fra le tante attività, propongono prodotti di eccellenza e qualità. L’idea di fondo, dunque, è legare l’aspetto del turismo fluviale, destinato a prendere sempre più piede da qui in avanti, con il mondo dell’agricoltura, e la genuinità in particolare”.
“Siamo disponibili ad avviare un dialogo costruttivo con gli enti competenti che stanno portando avanti la progettualità, al fine di creare degli itinerari virtuosi che diano risalto anche alla filiera agricola -precisa Betto-. I visitatori avranno così l’opportunità di riscoprire quei paesaggi che solitamente non si notano e, nel contempo, degustare le tipicità. O, in alternativa, fare una passeggiata, a piedi o in bicicletta, completamente immersi nella natura”.
“Da sempre incentiviamo i valori della sostenibilità e del green, a maggior ragione in questo momento di crisi a livello globale. La speranza della rinascita dopo la pandemia passa pure attraverso un turismo diverso da quello di massa: occorre rivolgersi a singoli o a piccoli gruppi di persone. In questo modo è possibile godere maggiormente dell’ambiente che ci circonda e del lavoro, silenzioso, dei nostri agricoltori. Sono loro, in ultima istanza, le sentinelle e i difensori del territorio”.