Cia Padova: ottima annata per il radicchio bianco Fior di Maserà
Ma l’inflazione frena i consumi. Registrate punte di -8% ai mercati agricoli
Si prospetta un’ottima annata per il Radicchio Bianco Fior di Maserà. Le gelate delle scorse notti, e quelle previste per le prossime, rappresentano il clima ideale per questa particolare coltura. Rispetto allo stesso periodo del 2023, sottolinea Cia-Agricoltori Italiani Padova, “stiamo registrando un aumento della produzione, con punte che vanno fino ad un +10%”. Buono e genuino, da mangiare come contorno al posto dell’insalata o nel più tradizionale dei risotti invernali, il Bianco Fior sta riscoprendo una seconda giovinezza: “Sono tanti i cittadini che lo chiedono esplicitamente in occasione dei diversi mercati agricoli sparsi in tutta la provincia, attivi dal lunedì al sabato”. Più la temperatura scende, più tale prodotto diventa croccante. “Una peculiarità che viene particolarmente apprezzata dalle famiglie”.
Dal 1999 al “Fiore” è dedicata una Festa, in programma a Maserà il prossimo 19 gennaio, nel clou della stagione. Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica: nonostante le ottime performance del radicchio e delle altre colture autunno-vernine, l’inflazione galoppante si sta facendo sentire, eccome, ai mercati contadini, come precisa il presidente della zona Cia di Padova, Cristiana Scarabello: “Nel complesso, il giro delle persone che li frequentano si sta mantenendo costante. La gente, però, acquista sempre di meno, con valori fino ad un -8%, pur di risparmiare anche soltanto pochi centesimi”.
"Chiaro -aggiunge- che adesso, quando mancano ancora tre settimane a Natale, il calo delle vendite è fisiologico. In ogni caso nel 2024 risulta più marcato se confrontato col recente passato". Il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato, lancia un appello proprio in vista delle festività natalizie: “Per i cenoni e i pranzi, scegliamo le nostre eccellenze, genuine, garantite e controllate. Rechiamoci ai mercati agricoli o negli spacci delle aziende agricole. In questo modo favoriremo il tessuto economico locale”. Oggi, fatto 100 il prezzo di un prodotto che si trova sugli scaffali di un supermercato, agli imprenditori agricoli rimane solo il 10% del valore dello stesso.
"Lungo la filiera si verificano dei rincari difficili da intercettare -osserva Trivellato-. Acquistare direttamente dal produttore significa stabilire un rapporto di fiducia. Inoltre, abbiamo l’opportunità di conoscere la storia delle primizie, come e dove vengono coltivate". Ovvero, conclude, "agli agricoltori resta quell’equa marginalità che consente loro di portare avanti un’attività economicamente sostenibile".