Cia Padova: Consorzi bonifica strategici per campagna e città
I cambiamenti climatici mettono a dura prova l'agricoltura della provincia. Il voto del 15 dicembre è fondamentale per il futuro del territorio
Gli oltre 300 millimetri di precipitazione caduta ad ottobre in provincia di Padova rappresentano un record degli ultimi anni. Dimezzati, con punte fino ad un -70%, i raccolti della soia, mentre sono stati registrati dei ritardi relativamente alle vendemmie di Cabernet e Raboso. Se da metà luglio alla fine di agosto il territorio ha sofferto una prolungata siccità, con picchi di calore che hanno finito per stressare le diverse colture, l’inizio dell’autunno si è distinto per un’importante piovosità (con temperature comunque al di sopra della media, che in questi giorni stanno compromettendo l'avvio della stagione dei radicchi).
"Sono le conseguenze dei cambiamenti climatici -sottolinea Cia Padova-. A periodi di siccità ne seguono altri caratterizzati da intensi nubifragi o pioggia più o meno costante”. In questo quadro, precisa la stessa Cia Padova, diventa strategico il ruolo dei Consorzi di Bonifica, le cui funzioni fondamentali sono la progettazione e la gestione di interventi pubblici per la salvaguardia del territorio e dell'ambiente. Domenica 15 dicembre dalle 8 alle 20 si terranno le elezioni per le assemblee consortili del Bacchiglione, Brenta, Adige Euganeo e Acque Risorgive; in provincia saranno chiamati alle urne più di mezzo milione fra cittadini (ha diritto di voto il singolo contribuente a cui è intestata la fattura del contributo consortile) e imprenditori agricoli.
“Un fondamentale esercizio di democrazia -commenta il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini-. Ci auguriamo in una partecipazione massiccia da parte degli aventi diritto”. Il sistema dei Consorzi, dunque, non riguarda soltanto il settore del primario. “Se è vero che gli agricoltori hanno necessità di acqua per mandare avanti le loro attività -osserva- è altrettanto vero che il lavoro degli stessi Consorzi è rilevante pure per l’intera cittadinanza, soprattutto in termini di difesa idraulica e di mantenimento del delicato equilibrio idrogeologico dei comprensori”. Motivo per cui, aggiunge, “oggi più che mai il legame fra la città e la campagna risulta di rilievo. Occorre diffondere una nuova consapevolezza dei comportamenti adeguati verso l’acqua intesa come bene comune, da preservare e custodire a favore delle generazioni future”. Il lavoro dei Consorzi richiede un’ampia e qualificata competenza, in cui si integrano “la salvaguardia del territorio, la difesa dell’ambiente, la sicurezza idraulica, lo sviluppo dell’agricoltura di qualità e la gestione attenta e consapevole delle acque”.
“I mutamenti climatici -conclude Antonini- impongono un approccio rigoroso, in particolare in presenza di eventi meteo avversi. Siamo tenuti a farci trovare pronti rispetto a degli scenari che, in realtà, si stanno già verificando”.