Cia Padova con i 50mila al corteo di Libera
Gli Agricoltori Italiani hanno omaggiato i partecipanti con semi di fiori, simbolo di rinascita e cambiamento
Un sole caldo e abbagliante, i colori delle tante bandiere presenti in corteo, e tante emozioni legate ai concetti di umanità, solidarietà, e legalità: sono alcuni dei tratti che hanno caratterizzato la XXIV Giornata della memoria in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata e promossa da Libera, in collaborazione stretta con istituzioni, enti e associazioni del territorio nazionale. Aderente a Libera, e decisa sostenitrice di un cambiamento nel modello di sviluppo economico e sociale che rimetta al centro la persona, anche la Cia-Agricoltori italiani è stata tra gli organizzatori della manifestazione, che ha visto sfilare oltre 50.000 persone per le vie di Padova. Una scelta non casuale, quella della provincia veneta, come meta della manifestazione nazionale di Libera: le mafie, infatti, non sono più prerogativa del sud Italia e, anzi, si stanno radicando sempre di più nella parte centrale e settentrionale del Paese, con strumenti e modalità di infiltrazione nel tessuto economico, sempre più subdoli e difficili da individuare.
Partita da piazzale Boschetti insieme ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie della città, ai sindacati, alle istituzioni locali, e molte altre realtà associative del territorio, la nutrita delegazione di rappresentanti e funzionari della CIA nazionale, di Padova e del Veneto, ha raggiunto Prato della Valle. Sul palco allestito nell’area limitrofa a Santa Giustina, si sono susseguiti gli interventi di tutti coloro che sono stati invitati a leggere i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Tra questi, anche il Presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini, che ha lanciato un appello alla cittadinanza: “Chiediamo uno sforzo di presenza ai cittadini -ha dichiarato il Presidente a margine della manifestazione-. L’eccessiva contrazione dei prezzi a monte, in ambito agricolo, porta al rischio di una convergenza nell’illegalità da parte delle aziende agricole più indifese, per motivi di sopravvivenza. Per questo è importante che vi sia un acquisto consapevole da parte dei consumatori: minor prezzo di un prodotto non significa convenienza e, spesso, equivale invece ad alimentare una filiera dal produttore al negozio che è ancora poco chiara”.
Insieme al Presidente Passarini, è intervenuta anche Cinzia Pagni, Presidente di Ases-Cia nazionale, la onlus della Cia, da sempre vicina a Libera: “Siamo sempre a fianco di questa associazione, con azioni concrete, come la sottoscrizione dei protocolli triennali sulla sicurezza, la gestione delle cooperative che si insediano nei terreni confiscati alle mafie, il sostegno dei campi estivi organizzati da Libera per diffondere il concetto di legalità, e molto altro ancora”.
Cia-Agricoltori Italiani intende dare concretamente il proprio contributo per costruire un modello di sviluppo alternativo alla logica del sopruso e del ricatto, ricordando che l’agricoltura può rappresentare un’opportunità per un futuro di dignità e di rispetto. Come sostenitrice della legalità, Cia-Agricoltori Italiani ha omaggiato i partecipanti con i semi simbolo di rinascita e cambiamento. A trarre le conclusioni della giornata è stato don Luigi Ciotti, Presidente di Libera.