26 Luglio 2019

Cia Padova: causa cimice asiatica, vendite frutta -80%

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Appello a Regione perché intervenga con il Ministero

La si raccoglie e nell’arco di 24-48 ore iniziano a comparire macchie sulla superficie, a deformarsi e a marcire: è quello che accade alla frutta, una volta punta dalla cimice asiatica, che la rende invendibile e praticamente inutilizzabile. Mentre, fino all’anno scorso, l’insetto infestante sembrava colpire solo pesche e ciliegie, ora la cimice sta colpendo ormai qualsiasi tipo di coltivazione: pere, mele, albicocche, pomodori, zucchine, peperoni, insalata e perfino il mais.

Non si tratta più di un problema circoscritto alle aziende produttrici di alcune tipologie di frutti: la cimice asiatica sta letteralmente distruggendo l’agricoltura del territorio, espandendosi a macchia d’olio anche nelle altre regioni. “Si sta moltiplicando come un fungo". Dice Antonio Quota, imprenditore agricolo che coltiva frutta biologica, a Barbona, nella bassa padovana.

"Abbiamo passato giorni e giorni svegliandoci alle 3 del mattino per distribuire i trattamenti con prodotti conformi alla certificazione biologica e difensivi contro la cimice, ma non è servito assolutamente a nulla, è una situazione disastrosa”. Raccontano i produttori di un’azienda con oltre 30 ettari di pere e mele biologiche che quest’anno registra un calo di vendita del 80%.

In tutta la regione si contano 26.700 ettari di superficie coltivata ad orticole, per un valore complessivo di produzione che si attesta a 690 milioni di euro. Numeri che, se la situazione dovesse continuare così, sembrano destinati ad avvicinarsi allo zero. La provincia di Padova conta quasi 800 ettari di superficie coltivata a pere e mele, che rischia di essere seriamente compromessa dalle infestazioni della cimice asiatica. Ma il fenomeno, come anticipato, non interessa solo le aziende produttrici di frutta.

"Sta attaccando tutto, anche i fagiolini -dice Paola Franceschin, imprenditrice agricola e Presidente di Cia Zona Piove di Sacco-. Sta colpendo anche zucchine e melanzane: una volta punte, le piante vanno in autodifesa e non fioriscono più, interrompendo la produzione. E’ un disastro”.

Da Piove di Sacco ci si sposta a Monselice, dove Marco Zambon, Presidente dell’Associazione Dal Campo alla Tavola di Cia Padova, parla di ‘una situazione senza precedenti. Al maltempo, alla siccità, alla burocrazia si aggiunge la cimice asiatica, che sta devastando tutte le coltivazioni, compresi insalata, pomodori e peperoni.

A questo punto, Cia Padova chiede interventi ben precisi alle istituzioni, per risolvere una situazione che sta diventando sempre più drammatica per il mondo agricolo: “E’ indispensabile continuare a finanziare la ricerca scientifica, e dunque prevedere un sostegno all’Università di Padova per individuare le possibili soluzioni al problema della cimice dichiara il presidente di Cia Padova, Roberto Betto-. E’ urgente, inoltre, che le amministrazioni regionali di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, attraversate dalle stesse problematiche, facciano squadra per dare risposte economiche alle aziende agricole. In particolare, è necessario chiedere contributi specifici al Ministero come è stato fatto per la Xylella in Puglia”.