12 Maggio 2010
Cia di Taranto: il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara fa orecchie da mercante
La Cia di Taranto rileva che, nonostante le sollecitazioni dei giorni scorsi al Consorzio di Bonifica Stornara e Tara, si continua a fare "orecchio da mercante" e a non avviare la stagione irrigua.
Esprimiamo -afferma la Cia provinciale- forti preoccupazioni per questo stato di cose anche a seguito di incontri avuti con gli agricoltori, i quali già richiedono acqua per le colture protette soprattutto in zone in cui non vi sono fonti idriche alternative.
Peraltro, in questa fase, alcune colture pregiate necessitano di acqua per effettuare la fertirrigazione.
Vi sono poi situazioni paradossali in cui l'Acquedotto Pugliese in agro di Castellaneta, versa in gravina notevoli quantità di acqua prelevata dai pozzi artesiani in contrada Gaudella.
Evidenziamo, inoltre, che nella vicinissima Basilicata -ribadisce la Cia di Taranto- l'acqua per l'irrigazione è disponibile alle aziende che ne fanno richiesta, già dal mese di gennaio, per un periodo sicuramente maggiore al nostro e ad un costo notevolmente inferiore a quello che devono sopportare le nostre aziende.
Il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara -sottolinea la Cia di Taranto- é ormai disamministrato da oltre cinque anni da un commissario regionale, al quale sembra che non interessi la grave crisi che sta attraversando l'agricoltura jonica. Pertanto, anziché agevolare le imprese vere, che nonostante tutto continuano ad investire, producendo ricchezza, posti di lavoro e onorando i pagamenti, con tali atteggiamenti non si fa altro che penalizzarle.
La Cia di Taranto, nel sottolineare l'urgenza di avviare la fase di prenotazione, fa rilevare che l'erogazione dell'acqua dovrà essere contestuale alla sottoscrizione della domanda, al fine di evitare che trascorrano inutilmente altri giorni tra il momento della prenotazione e quello dell'irrigazione, in considerazione dell'aumento delle temperature e delle fasi fenologiche delle colture in atto.