05 Dicembre 2005
Cia di Ancona: assemblea di bieticoltori. Espresse forti preoccupazioni
Domenica scorsa 4 dicembre la Cia di Ancona ha organizzato una assemblea con i bieticoltori della provincia, per illustrare e commentare l'accordo firmato il 24 novembre dal ministro Alemanno in merito alla riforma del settore saccarifero-bieticolo.
Assemblea molto partecipata: erano presenti oltre 150 bieticoltori, si è svolta alla sala riunioni della Zipa di Jesi (Ancona) alla presenza dell'assessore all'Agricoltura della provincia di Ancona Carla Virili e alcuni sindaci della "Vallesina".
La relazione introduttiva del vicepresidente provinciale della Cia di Ancona Evasio Sebastianelli ha messo subito in evidenza che il provvedimento, oltre a creare allarmismo sociale per i numerosi posti di lavoro a rischio e la chiusura di ben 13 stabilimenti saccariferi su 19, giunge in un momento negativo per i bilanci delle aziende agricole, che subiscono una riduzione delle entrate dalla vendita dei prodotti a causa delle conseguenze del "mercato globale", nonché dalla riduzione del sostegno al reddito diminuito dopo la riforma della Pac di ben oltre il 20-25 per cento. Le spese di gestione e coltivazione peraltro continuano ad aumentare inesorabilmente.
E' seguito poi l'intervento del presidente regionale del Cnb Rosina Fulgenzi che con una illustrazione tecnica ha tradotto le conseguenze dell'accordo firmato dal ministro Alemanno sulla coltura della bietola marchigiana, analizzando l'incidenza sul probabile prezzo a quintale della barbabietola da zucchero: dai 43,97 euro della campagna attuale ai 32,90 della prossima.
Numerosi interventi dei produttori hanno confermato il clima di incertezza e disappunto della categoria che si vede punita con la non produzione e l'incolto. Una condizione non accettabile da numerosi bieticoltori che hanno investito in macchinari per migliorare le rese e la produttività della coltura e che ora vedono saltare i loro piani di ammortamento sulle costose macchine agricole acquistate.
Ora le misure transitorie potranno attenuare il disagio solo se si estenderanno fino al 2014 e non fino al 2009 come previsto.
L'intervento conclusivo del presidente regionale Cia Franco Fiori ha ribadito l'importanza del reddito dell'impresa agricola quale unica condizione per continuare a produrre, l'impegno della Cia per denunciare ed intervenire al fine di migliorare questo accordo che, allo stato attuale, non è positivo per il mondo agricolo e crea difficoltà evidenti su tutta la filiera produttiva saccarifera.
Nelle conclusioni, il presidente Fiori ha anche evidenziato che nel breve periodo (2-3 anni) le condizioni di mercato di questo settore (zucchero) potrebbero cambiare, e quindi ha invitato gli agricoltori, che devono in questi giorni decidere su cosa seminare nella propria azienda, a non abbandonare la coltura che per le nostre colline è stata sempre la coltura da rinnovo per eccellenza. Ciò in attesa che le condizioni dell'accordo possano essere migliorate.
L'assemblea si è conclusa con l'impegno di organizzare un nuovo incontro per un aggiornamento non appena saranno chiare le novità necessarie a dare più sicurezza e migliori condizioni di reddito ai bieticoltori.