08 Luglio 2025

Cia Centro Lombardia: allagamenti a Milano causati da cementificazione e non da agricoltura

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La risposta dell'organizzazione all'articolo del Corriere della sera sul tema

In riferimento all’articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera, che attribuisce ai terreni agricoli parte della responsabilità per i frequenti allagamenti nella Città metropolitana di Milano, Cia-Agricoltori Italiani Centro Lombardia esprime una netta e ferma smentita.

Cia Centro Lombardia si dichiara stupita e incredula di fronte a tesi esposte con così estrema leggerezza, con dati del tutto arbitrari, circa l’effettiva situazione dell’assorbimento dell’acqua nel terreno.

Sostenere che l’agricoltura sia colpevole in qualche modo degli allagamenti ci stupisce e ci lascia increduli in quanto è proprio l’attività agricola ad essere presidio e baluardo fondamentale per la protezione dei terreni. I campi coltivati, i prati stabili, le siepi e le alberature contribuiscono alla permeabilità del suolo, rallentano l’inaridimento, abbassano le temperature e migliorano la qualità dell’aria. Inoltre, l’uso dell’acqua in agricoltura è regolamentato da turni precisi: nessun agricoltore irriga quanto e quando vuole.

La verità è che l’unica vera emergenza è la cementificazione selvaggia che da anni avanza senza freni, divorando suolo fertile e rendendo il territorio sempre più fragile. 

I dati ISPRA parlano chiaro: nel 2023 sono stati consumati in Italia 77 km² di suolo in un solo anno, pari a 22 ettari al giorno. Nel 2023 la Lombardia ha raggiunto 2 910 km² di suolo cementificato, pari al 12,2 % del territorio regionale, il valore più elevato in Italia. Solo nell’ultimo anno il consumo netto è aumentato di 7,3 km² (730 ha), causando perdita di 900 ha in aree a pericolosità idraulica e 530 ha in zone soggette a frane.

La provincia di Monza e Brianza registra una percentuale di suolo artificiale dal 41% al 90%, la più alta d’Italia, mentre Milano è al 32–34 %. Negli ultimi 5 anni (2019‑2023) il fenomeno ha continuato ad accelerare, nonostante la legge regionale 31/2014, con suolo consumato annualmente nella regione tra i 700–900 ha, con punte oltre i 1 000 ha nel 2023

In sintesi, la cementificazione in Lombardia, e in particolare a Milano e Brianza, ha provocato una marcata erosione del suolo, aggravamento delle isole di calore, aumento del rischio idrogeologico e perdita economica ed ecologica nell’ultimo quinquennio. Le superfici impermeabilizzate – cioè coperte da asfalto, cemento o edifici – impediscono al terreno di assorbire l’acqua piovana. Questo fenomeno ha fatto perdere, solo nel periodo 2012‑2021, una capacità di ritenzione idrica pari a 270 milioni di tonnellate d’acqua in Italia.

Nelle aree agricole queste criticità si manifestano quando l’agricoltura viene espulsa dai territori, come sta accadendo in Brianza, dove i campi stanno lasciando spazio a costruzioni, capannoni dismessi, nuove strade e centri commerciali che chiudono dopo pochi anni.

"È da tempo che denunciamo pubblicamente il legame diretto tra la cementificazione delle aree agricole e i dissesti idrogeologici a Milano e nei territori limitrofi -dichiara Paola Santeramo, direttore di Cia Centro Lombardia-. Ogni ettaro di terra che viene sigillato rappresenta un passo verso l’aggravarsi degli eventi estremi. Non si può pensare di contrastare alluvioni e inondazioni senza affrontare la causa principale: l’impermeabilizzazione del suolo dovuta all’edificazione incontrollata".

Accanto all’agricoltura, anche boschi, parchi urbani e aree verdi pubbliche non ricevono oggi una gestione adeguata. L’abbandono del verde, la mancanza di potature e manutenzione, e l’insufficiente piantumazione di nuove essenze aggravano l’effetto “isola di calore” che colpisce le città, alimentando l’aumento delle temperature e rendendo meno efficaci le funzioni naturali di raffreddamento e assorbimento delle precipitazioni. Serve una visione d’insieme che metta al centro il paesaggio, il suolo vivo e la cura degli spazi naturali.”

“È paradossale che, proprio mentre si parla di adattamento ai cambiamenti climatici, si continui a costruire su aree agricole, alimentando il degrado del paesaggio e aumentando la vulnerabilità delle città. Le piogge torrenziali trovano asfalto e cemento, non terreno capace di assorbirle -conclude il direttore di Cia Centro Lombardia-. “La  Confederazione chiede, pertanto, alle istituzioni di fermare la cementificazione, riconoscere il valore ambientale dell’agricoltura periurbana e adottare misure strutturali per proteggere il suolo, che è risorsa finita e bene comune. Non si può più rimandare".