06 Dicembre 2006
Cia Basilicata: in agricoltura.sono necessarie scelte rapide e programmi certi
Il settore agricolo lucano nel corso del 2006 -sottolinea una nota della Cia Basilicata- ha mostrato un trend influenzato fortemente da indicatori economici negativi: a fronte di una crescita degli standard qualitativi delle produzioni agricole si è registrato un drastico contenimento dei prezzi all'origine contrassegnato da un deciso incremento dei costi di produzione (in particolare quelli energetici) che, come conseguenza, ha determinato una riduzione dei redditi ingenerando una generale diminuzione degli addetti e della manodopera occupata (-12 per cento nel primo semestre), nonché una sensibile contrazione dello stesso numero delle aziende agricole (nei primi 6 mesi del 2006 si sono ridotte di circa 600).
Questi risultati -purtroppo- sono in linea con un andamento che sta interessando il comparto da diversi anni e che ha fatto emergere un ulteriore appesantimento per le imprese che, oggi, versano in una situazione di limitata liquidità che sta determinando un difficile e, in diverse circostanze, impossibile rapporto con il sistema bancario operante in Basilicata.
A fronte di tale evidente stato di crisi è da registrare una totale inadeguatezza delle risposte che le imprese agricole attendevano dalle istituzioni e dalla politica.
La Giunta Esecutiva della Cia Basilicata ribadisce che una crisi di portata straordinaria va affrontata con interventi altrettanto tempestivi e straordinari nonché una puntuale programmazione che tenga conto dei nuovi scenari dettati dagli accordi internazionali sul commercio e dalla stessa riforma della Politica agricola comune.
In questo quadro la Cia, in coerenza con quanto rinviene dagli indirizzi comunitari e per raggiungere gli obiettivi di Lisbona e Goteborg, ripropone con estrema fermezza e determinazione i principali punti inderogabili su cui è necessario costruire un'azione di ripresa che dovrà dispiegarsi sin dalle prossime settimane partendo dall'allocazione qualificata delle risorse del Psr (pari a circa 650 milioni di euro) che devono vedere quali destinatari esclusivi le aziende agricole ed il territorio rurale lucano:
1) Intervento sull'abbattimento dei costi di produzione (energia, carburante agricolo, mezzi tecnici, oneri/tasse e canoni).
2) Approvazione di piani di settore (zootecnico,cerealicolo,ortofrutticolo, ecc..) nei quali collocare scelte di politica agro-industriale;
3) Accordo programmatico finalizzato alla riconversione agronomica delle aziende (oggi favorita dalla Riforma Pac) in direzione di nuove e diversificate produzioni (oleaginose per la produzione di biodisel o bio-carburanti) nonché sostenere il ruolo multifunzionale delle imprese agricole e rurali.
4) Programma Operativo per lo sfruttamento di biomasse legnose (intesa per l'utilizzo delle risorse forestali demaniali e patrimonio forestale privato – compreso tutti gli scarti rinvenienti dalle colture arboree – e creazione di ambiti produttivi energetici).
5) Accordo quadro tra Acqua Spa e Consorzi di Bonifica per la creazione di una filiera idroelettrica destinata ad abbattere i costi per il sollevamento e la distribuzione delle acque a fini irrigui e per usi plurimi nelle aree rurali allo scopo di ridurre in maniera determinante i costi dei canoni irrigui e del servizio idrico nelle aree rurali.
6) Approvazione di una legge regionale specifica per la creazione, promozione e gestione dei distretti agro-alimentari, agro-rurali-ambientali di qualità ed agro-energetici (così come da oltre 2 anni proposto dalla Cia).
7) Attivazione del Tavolo agroalimentare indirizzato a regolamentare e favorire accordi interprofessionali volti a riequilibrare il rapporto tra i soggetti delle filiere.
8) Riorganizzazione dei servizi di consulenza all'impresa agricola tramite misure e programmi di formazione e orientamento al mercato.
9) Semplificazione amministrativa e creazione dell'anagrafe aziendale unica del sistema agro-alimentare lucano.
10) Un piano di infrastrutturazione minore teso a colmare i deficit esistenti tra aree rurali e centri urbani migliorando i servizi essenziali per le popolazioni rurali con particolare riferimento a quelli socio-sanitari ed assistenziali
11) Riordino dei sistemi degli enti strumentali ed agenziali agricoli (Arbea-Alsia, Agrobios, Consorzi di Bonifica, ecc.).
Il Governo e l'intero Consiglio regionale sono chiamati a tradurre in atti concreti gli auspici e gli impegni (tante volte manifestati) per dare risposte certe alle legittime ragioni degli agricoltori lucani.
La Cia Basilicata -come sempre- non farà mancare il proprio contributo leale al confronto ed all'attività concertativa e tutto il supporto e le proposte per la stesura degli importanti documenti programmatici in corso di elaborazione. A tal proposito ritiene necessario organizzare una iniziativa mirata sul Piano di sviluppo rurale, che dovrà vedere il coinvolgimento degli Stati Generali dell'agricoltura lucana, al fine di definire le misure da declinare nello stesso Psr rendendole coerenti e complementari con le politiche di coesione ed integrabili con gli altri fondi strutturali oltre che fruibili al sistema produttivo agricolo regionale.
Con altrettanta fermezza e lealtà, la Cia Basilicata, nell'esercizio del proprio ruolo, continuerà a vigilare sulla tempistica e sulle scelte che saranno operate e certamente non rinuncerà ad una azione di mobilitazione più incisiva in presenza di atteggiamenti dilatori, non escludendo una esplicita manifestazione di sfiducia nei confronti di chi porta la responsabilità politica di compiere le scelte richiamate.