11 Maggio 2023 | dal Territorio

Cavallette: Cia Sardegna, Regione non abbandoni aziende danneggiate

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L'appello dell'organizzazione affinché si proceda al pagamento degli indennizzi

"È intollerabile, stante l'esperienza e le conoscenze acquisite, che non si sia ancora arrivati all'eradicazione del problema delle cavallette. La Regione intervenga ristorando immediatamente i danni agli agricoltori, agli allevatori e a tutte le categorie economiche danneggiate". Cia-Agricoltori Italiani Sardegna interviene in merito alla nuova invasione di cavallette che sta ancora una volta infestando mezza Sardegna.

"Nonostante gli appelli, le proteste, la mobilitazione delle comunità locali e territoriali e delle organizzazioni di categoria interessate, in questa stagione registriamo puntualmente i disastri del dilagare del fenomeno delle cavallette. Per il quinto anno consecutivo le aziende agricole del centro Sardegna, i cui territori sono completamente devastati dalle cavallette, si trovano impotenti e ridotte sull’orlo della disperazione per un problema che sta mettendo in ginocchio intere comunità e impoverendo ulteriormente il settore primario isolano e l’intero tessuto economico e sociale". Cia Sardegna chiama in causa la Regione: «Le azioni messe in campo dalla Regione risultano a oggi essere insufficienti o inutili, nonostante le diverse grida d'allarme che in tempi non sospetti chiedevano, oltre a una programmazione seria degli interventi e il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, anche forze e mezzi straordinari utili a fronteggiare il fenomeno". Niente di tutto ciò è stato fatto e a pagarne le spese sono ora le imprese agricole che dopo i tanti problemi legati ai costi di produzione e ai processi speculativi in atto, sono ridotte alla totale disperazione e vedono pregiudicata la loro stessa esistenza a causa dell’assoluta assenza di una seria programmazione degli interventi necessari.

"Per combattere questo fenomeno invasivo e distruttivo, è necessario, lo ribadiamo, ricorrere all’uso di prodotti che non arrechino danni alle coltivazioni e agli allevamenti, nel pieno rispetto e nella completa tutela delle produzioni sarde oltre che dei consumatori finali". Ora Cia Sardegna chiede che la Regione non abbandoni le aziende danneggiate: "Va affrontato e riconosciuto con determinazione il problema dei ristori, per i quali la Regione deve intervenire con tempestività a risarcire i danni a tutti i soggetti, senza le solite lungaggini burocratiche". E che l’esperienza di questi anni sia da monito: "Come detto a più riprese è giunto il tempo che la politica rimetta seriamente al centro della discussione, condividendole con tutti i soggetti coinvolti, le azioni a tutela e rilancio delle produzioni agricole e degli allevamenti sardi, siamo stanchi di rincorrere le emergenze e vogliamo avere la possibilità di continuare a lavorare nella nostra isola, possibilmente garantendo un futuro anche ai tanti giovani spesso ora costretti a emigrare abbandonando le nostre terre all’incuria e in mano agli sciacalli di turno"