Canapa: Cia, restrizioni Ddl Sicurezza ingiuste. Si apra confronto con operatori
In Senato ribadita posizione confederale
Si apra subito un confronto con le istituzioni per garantire agli operatori del settore della canapa industriale un quadro normativo chiaro ed equo. In occasione dell’iniziativa in Senato, promossa dall’onorevole Sabrina Licheri, Cia-Agricoltori Italiani ribadisce, così, la necessità di tutelare e valorizzare una filiera ad alto valore aggiunto e con una rilevante presenza di giovani agricoltori. Cia ricorda che l’articolo 18 del Ddl Sicurezza rischia di rendere illegale la coltivazione, la lavorazione e la vendita delle infiorescenze della canapa e dei suoi derivati.
“Si tratta di un intervento puramente ideologico -ribadisce il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. È inaccettabile e ingiusto bloccare una delle filiere di eccellenza del Made in Italy agroindustriale, che già oggi vale 500 milioni di fatturato annuo e conta più di 10 mila posti di lavoro in tutta Italia, vantando un enorme potenziale produttivo tra cosmesi, erboristeria, bioedilizia, florovivaismo e tessile: tutti settori che non c’entrano nulla con il mercato delle sostanze stupefacenti”.
“Se il provvedimento non verrà stoppato -prosegue Fini- non solo chiuderanno migliaia di imprese con effetti diretti anche sull’export, in un mercato che vale più di 2 miliardi solo in Europa, ma gli agricoltori, di concerto con gli altri segmenti della filiera, saranno costretti a faticosi e costosi ricorsi in sede giuridica, pur di vedersi riconosciuti diritti previsti dalle normative comunitarie”.