01 Luglio 2025

Caldo: Cia Emilia-Romagna, coniugare tutela salute lavoratori ed esigenze imprese agricole

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Il presidente Francia: "Serve un approccio condiviso. Evitare contrapposizioni"

Stop al lavoro, in condizioni di caldo estremo o anomalo in determinate fasce orarie, nei cantieri edili e affini, in agricoltura, nel florovivaismo e nei piazzali della logistica. Anche quest’anno con un’ordinanza regionale scatta in Emilia-Romagna -a partire da mercoledì 2 luglio- il divieto di lavorare in particolari settori, in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa, dalle ore 12.30 alle ore 16, nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello ‘alto’. 

La misura resta in vigore, segnala Cia Emilia-Romagna, fino al 15 settembre 2025, salvo revoca anticipata. “Ribadiamo la centralità della salute e della sicurezza dei lavoratori -sottolinea Stefano Francia, presidente di Cia Emilia-Romagna- ma evidenziamo che il settore agricolo necessita di strumenti efficaci, flessibili e compatibili con la natura stagionale e climatica delle attività produttive. L’ordinanza è uno strumento eccezionale e coercitivo che dovrebbe essere riservato a situazioni di reale emergenza. Non possiamo ignorare che -prosegue- per l’agricoltura la sospensione del lavoro in piena campagna può causare danni irreversibili, con perdita di raccolti e gravi ripercussioni economiche.” 

Lo scorso 18 giugno, durante l’incontro con l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Paglia, Cia Emilia-Romagna ha presentato un pacchetto di proposte alternative, tra cui l’avvio di un protocollo regionale condiviso con parti sociali, istituzioni e tecnici della sicurezza; la promozione di modelli organizzativi flessibili, come l’anticipo dell’orario o turnazioni; incentivi e supporti per dotazioni tecniche e protezione dei lavoratori; formazione e campagne informative multilingua; l’attivazione di meccanismi di sostegno al reddito, ad oggi assenti per molti lavoratori stagionali (Otd). 

“Serve un approccio condiviso capace di responsabilizzare imprese e lavoratori -prosegue Francia- rispettando le specificità produttive”. Cia Emilia-Romagna rinnova la disponibilità a collaborare con le istituzioni, chiedendo che si apra formalmente un tavolo di confronto per definire regole più efficaci, eque e condivise. “Salute e produttività non sono in contrapposizione -conclude Francia- ma devono procedere insieme, con buon senso e rispetto reciproco”.