02 Gennaio 2007

Calabria: il presidente regionale della Cia Mangone interviene sulle recenti vicende legate alla criminalità

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"L'arresto del consigliere regionale Dionisio Gallo e gli accertamenti che la Magistratura sta conducendo su uomini politici e imprenditori calabresi sono la dimostrazione più concreta di una Calabria che, credo, non riuscirà tanto facilmente a ristabilire il suo equilibrio lontano dall'oppressione della criminalità organizzata e della 'ndrangheta che, come sta dimostrando, si fa sempre più potente con una penetrazione e una capacità di condizionamento della politica sempre più forte". A sostenerlo è il presidente della Cia Calabria Giuseppe Mangone che, ancora più critico, aggiunge: "tutti i calabresi onesti devono esprimere sdegno e ferma condanna verso quegli uomini politici che per arrivare a governare e a raggiungere il potere di una poltrona, si rivolgono agli uomini della 'ndrangheta, fanno loro favori, li fanno sedere su alte poltrone istituzionali in cambio di voti. Ma allora mi domando, se la politica in questa regione non è più l'espressione dei cittadini onesti ma rappresenta la volontà dei corrotti, chi, quale uomo politico ci ha rappresentato fin'ora e chi continua a rappresentarci se poi è solo l'illegalità a farla da padrona? Quella stessa illegalità che tutti conoscono perchè ha causato morti eccellenti e che continua indisturbata a mietere vittime se qualcuno pone degli ostacoli al raggiungimento dei suoi meschini obiettivi. Mi chiedo se può da sola la Magistratura, quella pulita, ridare a questa regione la trasparenza di cui ha tanto bisogno e di cui tanto si parla. Non lo so. Di fronte a fatti gravi come quest'ultimo, forse ogni parola è pure superflua. Forse occorre tanta riflessione".
"Di certo la Cia Calabria non starà a guardare inerme, anche perché da anni essa denuncia gli abusi che uomini disonesti perpetrano sugli agricoltori della regione. Come non staremo a guardare il lavori della terza Giunta Loiero, un evento importante per la Calabria che ha un grande bisogno di stabilità politica e di buon governo. Occorre una svolta drastica. Le forze politiche in primis, quelle che ci sono, hanno il dovere di trovare il modo per uscire dalla condizione nella quale si sono cacciate, per riconquistare un minimo di credibilità e di fiducia dei calabresi e avviare una nuova fase chiamando a concorrere le forze migliori che vi sono nella nostra regione".