Biomasse: Cia, lettera del presidente Fini all'Assemblea Aiel
Le prospettive della filiera "Dal bosco al camino" in un momento di incertezza sul futuro del settore
"In qualità di presidente della Cia-Agricoltori Italiani, vorrei portare il mio contributo a questa assise, al fine di dare seguito e rinnovare l’impegno che la Confederazione nel maggio di 23 anni fa assunse come socio promotore, quando immaginando la costruzione di un progetto di filiera legno energia, ha dato vita all’Associazione Aiel. Intervengo si come rappresentante di un’associazione di categoria, ma soprattutto in quanto imprenditore, vivo e respiro in prima persona tutte le asperità di questi ultimi anni che lasciano alle aziende un sentimento di smarrimento e di nebulosità nella loro prospettiva di futuro.
Siamo di fronte ad una filiera completa, che parte dalle imprese che operano nella gestione forestale sostenibile, che vede coinvolti dai costruttori di stufe e caldaie, i produttori di pellet certificato, fino agli installatori delle tecnologie di combustione. In sintesi, un percorso che va “Dal bosco al camino”. Se da un lato vi è la consapevolezza del fatto che anche questo settore, come altri ambiti produttivi, è chiamato a fare la propria parte per contribuire alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico attraverso il miglioramento della qualità dell’aria, sono altresì a conoscenza degli sforzi e dei risultati ottenuti dagli operatori nel corso degli ultimi anni, per realizzare un significativo miglioramento tecnologico nella produzione di impianti, apparecchi e combustibili che hanno portato un grado di efficienza e di riduzione delle emissioni che va pienamente riconosciuto e valorizzato.
Siamo a conoscenza che il settore continua a rappresentare la prima fonte di energia rinnovabile a livello nazionale e internazionale e che in Italia più di un terzo di tutta l’energia rinnovabile nei consumi finali lordi dipende dalle biomasse. Senza quegli 8 megatep generati dalla termica di questo settore, l’Italia non avrebbe mai raggiunto gli obiettivi vincolanti posti dall’unione europea
Il recepimento di direttive europee che generano provvedimenti nazionali, regionali e comunali sempre più restrittivi stanno determinando oggettive difficoltà nell’immediato e prospettive di sviluppo incerte per il futuro. Si tratta di un paradosso che da un lato ci dice che Il paese ha bisogno di contabilizzare l’energia prodotta dalle biomasse, dall’altro contemporaneamente si adottano provvedimenti che di fatto mettono in discussione il futuro di un intero settore. Questa visione miope non tiene conto dei processi di mitigazione, come ad esempio la stessa AIEL dimostra nel “libro bianco sulle biomasse” in cui si determina che è possibile perseguire l’obiettivo di produrre energia rinnovabile, contribuire al miglioramento della qualità dell’aria, senza compromettere questa importante realtà produttiva.
È chiaro che siamo in una fase di forte influenza ambientale, determinata dalla necessità di arrivare alla neutralità climatica da qui ad alcuni anni. Obiettivi necessari che nessuno mette in discussione ma che rischiano, attraverso un approccio sbagliato nel metodo, nella strategia e nella programmazione, di generare un corto circuito che ci porterà ad una mancata sostenibilità economica che sfocerà inevitabilmente in una vanificazione degli obbiettivi stessi posti dalla transizione ecologica. Sono fermamente convinto che oggi il compito delle associazioni sia quello di intensificare sempre più in modo organico e strutturato quell’attività di confronto e di lobby politica a tutti i livelli territoriali, siano essi europei nazionali, regionali o comunali.
Se non agiremo affinché il procedimento tecnico normativo sia frutto di una forte concertazione politica che tenga conto di tutti i risvolti e gli impatti economici sulle aziende e se non si aprirà un dialogo tra istituzioni e mondo delle imprese, il rischio è che, di qui a poco, si andrà a distruggere il nostro tessuto produttivo, passando inevitabilmente da un progetto di sostenibilità ambientale ad una conclamata crisi economico sociale.
E’ su questo scenario che Cia - Agricoltori Italiani non solo accoglie le difficoltà del momento, ma rilancia nella disponibilità di costruire assieme a voi un percorso che dia supporto nelle relazioni politiche e istituzionali, al fine di dare voce alle vostre proposte per uno sviluppo sostenibile di questo settore strategico dell’energia pulita. Sarà mio compito, da qui a breve, organizzare un incontro con i vertici di Cia, il Presidente e il Direttivo di Aiel affinché si possa costruire assieme un percorso progettuale".
Nel ringraziarvi nuovamente vi auguro buon lavoro,
Cristiano Fini