Biologico: Anabio-Cia, positiva fine obbligo PAP. Serve meno burocrazia
Il presidente De Noia: “Stop a comunicazioni Programmi Annuali di Produzione recepisce nostre istanze"
Da anno nuovo non sarà più obbligatorio per le imprese del biologico dare comunicazione dei Programmi Annuali di Produzione (PAP). Per gli operatori del settore viene meno un onere burocratico che stava fiaccando un comparto modello per l’agricoltura italiana, quanto a risultati in termini di superfici e produzioni. Così Anabio-Cia, l’Associazione per la promozione del biologico di Cia-Agricoltori Italiani alla notizia dell’ufficialità, arrivata con firma e pubblicazione della circolare da parte del Masaf.
“Un risultato che apprendiamo con grande soddisfazione -commenta il presidente nazionale di Anabio-Cia, Giuseppe De Noia- avendo chiesto più volte, anche nel confronto diretto con il ministro Lollobrigida e nel corso della nostra ultima assemblea associativa, il superamento del decreto ministeriale del 2012 che imponeva di indicare la previsione produttiva per l’anno in corso. È sempre stata evidente l’urgenza di eliminare quello che era solo un ulteriore cavillo burocratico per il comparto, basti pensare alle svariate proroghe, e l’importanza di allinearsi alla normativa Ue e nazionale per il biologico”.
“Bene, dunque, che dal 1° gennaio 2025 l’obbligo decada. Siamo convinti che -continua De Noia- con la piena valorizzazione del fascicolo aziendale e del connesso piano colturale si possa procedere ulteriormente nell'attuazione della tanto auspicata semplificazione, da sempre invocata a gran voce sia dagli operatori agricoli che dai loro CAA di riferimento. Ora vigileremo -conclude- affinché si possa adempiere agli oneri di comunicazione di alcune delle informazioni previste dai PAP senza ulteriori aggravi per gli agricoltori”.