Aviaria: Cia Veneto, da Ue primi contributi per danni indiretti
Il commento dell'organizzazione: "Accolte nostre richieste. Ma non va abbassata la guardia"
L’Unione europea mette a disposizione 27,2 milioni di euro a livello nazionale al fine di ristorare i danni indiretti da influenza aviaria subiti dagli allevamenti tra l’ottobre e il dicembre del 2021. In quel periodo, sottolinea Cia Veneto, in Regione si sono registrati un centinaio di focolai.
"Almeno metà dello stesso contributo, approvato all’unanimità ieri pomeriggio dalla Commissione europea, verrà destinato alla nostra Regione -precisa il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini-. Una settimana fa, in occasione di un incontro che abbiamo avuto con gli europarlamentari, avevamo presentato questa specifica istanza. Bene, quindi, che sia stata accolta". Ma non è finita qui. Cia Veneto continuerà a battersi in tutte le sedi opportune affinché venga sbloccata pure la tranche, già prevista, relativa al periodo gennaio-maggio 2022.
"Si tratta di finanziamenti -aggiunge Passarini- da trasferire al più presto, gli imprenditori agricoli non possono attendere un giorno in più. Da diversi anni ormai gli allevatori stanno investendo ingenti risorse su interventi strategici in termini di biosicurezza. E adesso, con tutto ciò che è capitato, si trovano economicamente esposti”. Molti di loro hanno dovuto fermare l’attività proprio a motivo dell’aviaria: “Chiaro che senza un’immediata liquidità corrono seriamente il pericolo di chiudere i battenti”. Peraltro, Cia Veneto ricorda che (spesso) questo virus viene portato da volatili selvatici, ovvero non dipende dal settore agricolo. “Rimaniamo preoccupati per il comparto avicolo. Già di per sé l’aumento dei costi dell’energia è stato un duro colpo da assorbire. Se poi questi indennizzi non dovessero giungere a destinazione in tempi celeri, ecco che diventerebbe complicato portare avanti le aziende, a quel punto non più economicamente sostenibili”.
"Nonostante sembra sia passata la fase acuta dell’infezione, le autorità sanitarie stanno proseguendo tutte le operazioni di monitoraggio. Le Istituzioni -conclude Passarini-, sono chiamate a mettere gli allevamenti nelle condizioni di lavorare".