11 Luglio 2007

Aumento delle pensioni basse: una prima importante risposta. Per i pensionati dell'agricoltura occorrono però altri interventi

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Una prima importante risposta per milioni di pensionati, tra i quali oltre il 42 per cento del lavoro autonomo, alla quale, però, dovranno seguire altre misure al fine di venire incontro a chi oggi vive nel disagio sociale. Così la Cia-Confederazione italiana agricoltori commenta l'intesa che prevede l'aumento delle pensioni più basse, comprese quelle degli agricoltori, attraverso lo stanziamento per il 2007 di 900 milioni di euro per raggiungere i 1.300 milioni di euro nel 2008.
Così dopo otto anni di iniziative sviluppate dalla Cia su tutto il territorio nazionale e che hanno avuto il loro punto focale nella raccolta e nella presentazione nel 1999 di oltre un milione di firme per chiedere l'aumento dei minimi di pensione ad un milione al mese, ora arriva finalmente questo provvedimento attraverso il quale si colma una grave lacuna che vedeva penalizzata una larga fascia di popolazione. L'intesa, infatti, riguarda 3.400. 000 di pensionati.
Le pensioni basse erano ferme alla riforma Dini, 1995, hanno ricevuto una "una tantum" di circa 100.000 lire nel dicembre del 2000, e 154,94 euro con la mensilità di dicembre del 2006, e la percentuale di rivalutazione annua prevista per legge che non copre l'inflazione in quanto è indicizzata all'inflazione programmata. In questi anni le pensioni, specie quelle basse, sono fortemente svalutate nel loro potere d'acquisto in particolare dopo l'introduzione dell'euro.
La Cia ricorda che gli interventi previsti dall'intesa riguardano la copertura totale al costo della vita delle pensioni fino a cinque volte il trattamento minimo: cioè da 1.200 ai 2.180 euro mensili, l'aumento delle pensioni basse collegato agli anni contributivi (tre livelli), all'età (oltre sessantaquattro anni) e al limite di reddito personale che per il 2007 è pari a euro 8.504,73. L'importo medio dell'incremento per il 2007 sarà di circa 324 euro.
Comunque, secondo la Cia, è indispensabile che venga decisa al più presto una perequazione per gli assegni famigliari degli ex lavoratori autonomi e, quindi, anche quelli dell'agricoltura.
E' necessario, inoltre, affrontare il problema della non autosufficienza. Nella finanziaria del 2007 -conclude la Cia- è stato attivato il fondo, ora occorre approvare la legge che ne fissa le normative e sviluppa un percorso di reperimento di risorse che porti il problema ad un assetto stabile nel tempo e non più vincolato alla disponibilità finanziarie di ogni anno.