ASeS e Cia Toscana Nord lanciano a Viareggio “Da cosa nasce cosa”
Nuovo progetto di agricoltura sociale per i ragazzi disabili insieme alla Fondazione Ti.Amo
Attività in programma, valutazioni del lavoro svolto e iniziative 2023. Sono stati questi i temi centrali dell'ultima assemblea di ASeS Toscana Nord.
Oltre alla presidente di ASeS Cinzia Pagni e ai soci, erano presenti il presidente di Cia Toscana Nord Luca Simoncini e il direttore Alberto Focacci. Inoltre, Giovanna Landi ha rappresentato l'Anp, Patrizia Rocchiccioli ha partecipato per Inac e Massimo Gay per Cia Versilia.
Durante l'assemblea è stato anche presentato un nuovo progetto di agricoltura sociale ed educazione alla coltivazione denominato “Da cosa nasce cosa”. Il progetto vedrà come protagonisti i ragazzi disabili e le loro famiglie e sarà realizzato nei terreni della Fondazione Ti.Amo a Viareggio.
Nel suo intervento, Pagni ha evidenziato “il forte impegno di Cia Toscana Nord a sostegno delle attività e dei progetti di ASeS e la sinergica collaborazione che ha permesso all'Ong di portare avanti in passato diversi progetti di solidarietà, come il progetto per i bimbi ucraini, realizzato con la raccolta del 5 per mille in collaborazione con la Caritas. Una nuova sfida ora ci attende -ha aggiunto la presidente- e noi siamo già pronti a impegnarci con convinzione nel progetto di agricoltura sociale che si sta sviluppando a Viareggio”. Prima di concludere, Pagni, nella sua veste anche di responsabile Cooperazione internazionale di Cia, ha illustrato le attività dell’associazione attualmente in corso in Italia, in Paraguay, in Mozambico e in Senegal.
Il presidente di Cia Toscana Nord Simoncini ha sottolineato che “questa iniziativa sarà supportata da ASeS e si svilupperà con il patrocinio del Comune di Viareggio e la partecipazione di agricoltori e pensionati Anp”.
“Siamo onorati di far parte di questa iniziativa -ha continuato Gay-. Come Cia Versilia, metteremo a disposizione tutto il nostro sapere, i nostri agricoltori saranno a pronti ad aiutare i ragazzi e spiegare loro le basi della coltivazione. L’inclusione è un valore e un impegno su cui si può e si deve lavorare ogni giorno anche in agricoltura.”
Da parte sua, il responsabile della sede territoriale di ASeS Maurizio Cavani, ha presentato i dettagli del progetto di agricoltura sociale. Cavani ha spiegato che sono previste anche esperienze “sul campo” in aziende agricole e momenti di pet-therapy e che sono stati mossi i primi passi con la semina delle patate e la messa a dimora delle cipolle, effettuate dai ragazzi down, istruiti e supportati proprio da agricoltori e pensionati.
Un percorso di inclusione che impegnerà i ragazzi e le loro famiglie inizialmente per 8 ore settimanali e verrà sviluppato e ampliato nel corso della sua durata, prevista attualmente in 12 mesi.