Anp e Cia Veneto: raccolte oltre 20mila firme per una sanità pubblica più efficiente
Il plico con le sottoscrizioni verrà consegnato al presidente Zaia e all'assessore alla Sanità Lanzarin
Fino a due anni di attesa per una visita specialistica o per un intervento, una cronica carenza di medici di base (sono oberati di lavoro e, a motivo di questo, non sempre riescono a garantire la giusta attenzione al singolo paziente), scarsi servizi sanitari nelle aree più interne e nelle Terre Alte, in particolare nel Bellunese. Negli scorsi mesi l’Anp-Cia Veneto e Cia-Agricoltori Italiani Veneto hanno raccolto oltre 20mila firme nei mercati rionali dei Comuni, durante iniziative pubbliche e all’interno degli stessi uffici per “promuovere una reale sanità pubblica, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione”. Il plico contenente le sottoscrizioni verrà presentato al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e all’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin.
“Abbiamo accolto le istanze di migliaia di cittadini, soprattutto anziani e fragili -commenta il presidente di Anp-Cia Veneto, Giovanna Gazzetta-. Li abbiamo incontrati, arrivando ad una conclusione, che in realtà conoscevamo già: nel comparto sociosanitario regionale vi sono delle evidenti criticità”. Vero che per alcune cure la sanità veneta si distingue per elementi di eccellenza; tuttavia, nella vita di tutti i giorni il pensionato, la persona con disabilità, ma anche il semplice cittadino, fanno fatica a prenotare una visita (lunghissime le liste di attesa, nonostante, ad esempio, le impegnative indichino il termine di 30-60 giorni) o non ricevono adeguate risposte da parte del medico di base. Una situazione insostenibile, che provoca ansia nelle famiglie.
"Chi può permetterselo -aggiunge Gazzetta- si rivolge al privato, con notevoli esborsi. Di certo non il pensionato che vive, o meglio sopravvive, con la minima di 530 euro al mese: a malapena è in grado di mettere insieme il pranzo con la cena. La nostra Carta Costituzionale -precisa il presidente- prevede una sanità a carattere universalistico. Un principio, questo, che nel concreto viene disapplicato". All’amministrazione regionale, competente in materia, “chiediamo un veloce cambio di passo. Nello specifico nuovi e puntuali investimenti finalizzati a rimettere al centro la sanità pubblica e, soprattutto, il cittadino”.
"Ogni giorno ascoltiamo anziani e persone in difficoltà -conclude Gazzetta-. Sono preoccupati per il loro futuro e per quello dei loro cari. La Regione non può e non deve voltarsi dall’altra parte di fronte a tale urlo di dolore”.