Anp-Cia Veneto in piazza a Vicenza in difesa della sanità pubblica
Una delegazione di oltre cento pensionati alla manifestazione di sabato, organizzata dal Coordinamento Veneto Sanità Pubblica
"Difendiamo la sanità pubblica, soprattutto a beneficio dei più fragili e degli anziani". Una delegazione di un centinaio di rappresentanti di Anp, l'Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani Veneto parteciperà sabato mattina alla manifestazione in programma a Vicenza organizzata dal Coordinamento Veneto Sanità Pubblica.
"Nonostante la narrazione che viene costantemente fatta passare -sottolinea la presidente di Anp-Cia Veneto, Giovanna Gazzetta- ovvero che la sanità veneta è un’eccellenza a livello nazionale, se non perfino mondiale, ogni giorno siamo chiamati a fare i conti con delle criticità che si sono ormai cronicizzate". Su tutte, l’enorme difficoltà ad accedere al medico di medicina generale.
"Ce ne sono sempre meno -aggiunge Gazzetta-. Nei paesi più piccoli non esiste nemmeno più quella che una volta era, e dovrebbe essere ancora, una strategica figura di riferimento per la comunità. Venendo a mancare tale presìdio, viene meno tutto il sistema di prevenzione". Tra il 2019 e il 2021 sono stati 1.457 i medici di base veneti che hanno rassegnato volontariamente le dimissioni, su un totale di 7.054 (se n’è andato il 20,65% dei professionisti). Numeri che, insieme a quelli diramati dal sindacato dei medici Anaao Assomed, secondo cui il 23% dei contratti sanitari banditi in Veneto non sono stati assegnati o abbandonati (quando la media nazionale si attesta al 19%), illustrano un quadro più che preoccupante.
"La verità è che stiamo assistendo alla caduta verticale dei servizi per le persone maggiormente bisognose. Si tratta di un sistema inaccettabile, le autorità competenti sono tenute a mettere in atto delle misure finalizzate ad invertire la tendenza". L’altro grande tema, fra la miriade di problematiche (rispetto alle quali la soluzione non è voltare la sguardo e far finta di non vedere), è rappresentato dalle lunghissime liste di attesa. Per prenotare una visita specialistica, chiarisce Anp Cia Veneto, i tempi vanno da sei mesi a due anni e oltre.
"Spesso accade che le priorità indicate nelle impegnative non vengano rispettate, con gravi disagi per i pazienti". A quel punto, chi può permetterselo si rivolge al privato, con esborsi economici di non poco conto. "Chiaro che per un pensionato che percepisce la minima, 516 euro al mese, si tratta di una possibilità non contemplata. La sanità dev’essere di e per tutti, come sancisce la Costituzione -precisa Gazzetta-. Scendiamo in piazza per far valere il diritto alla cura e all’assistenza. Desideriamo dare voce a chi non ha voce, con la speranza che il mondo della politica accolga il nostro appello. Pensiamo, in particolare, a tutte le persone sole, che vivono nelle aree interne, rurali e montane”. Da ultimo, va rilevato che la pandemia ha aumentato le diseguaglianze sociali e provocato un peggioramento delle condizioni di vita di tanti anziani. “Sono anni che ci battiamo nelle sedi opportune -conclude-. Chiediamo maggiore dignità, equità, giustizia sociale nei confronti di chi ha contribuito al progresso del Paese”.