19 Febbraio 2024 | None

Anp-Cia Grosseto: attuare subito legge delega sulla non autosufficienza

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Il presidente Innocenti: "E' inaccettabile la mancanza di una organizzazione efficace dei servizi domiciliari e l'assenza di indicazioni per il ricorso a strutture residenziali"

"È tempo di affrontare nuovamente l'attuazione della legge delega (39/2023) sulla non autosufficienza  perché, dopo l'iniziale soddisfazione per l'approvazione parlamentare, diventa evidente che il governo si nasconde dietro un paravento", afferma Giancarlo Innocenti, presidente Anp-Cia Grosseto.

“Questa legge, risultato di un lungo e fruttuoso lavoro condotto da 60 organizzazioni riunite nel Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, rischia di rimanere un progetto senza attuazione concreta, lasciando le persone vulnerabili e gravemente disabili senza l'assistenza necessaria”. Il presidente Anp-Cia Grosseto evidenzia una serie di problematiche nel processo di implementazione della legge.

"La fretta nell'approvare la legge di bilancio per evitare l'esercizio provvisorio ha portato all'assenza di stanziamenti, in quanto mancavano i decreti attuativi -spiega-. E anche ora che si stanno redigendo tali decreti, la situazione finanziaria non offre speranze. Non vi sono fondi disponibili, e i decreti attuali presentano lacune significative -continua Innocenti- È inaccettabile la mancanza di una organizzazione più efficace dei servizi domiciliari e l'assenza di indicazioni chiare riguardo al ricorso alle strutture residenziali."


Il decreto, programmato per il biennio 2025/2026, rischia di restare un mero esercizio teorico senza sostanza pratica, data la mancanza di finanziamenti nel 2024 e le incertezze riguardo all'attuazione delle misure previste dal Pnrr. Anche coloro che potranno beneficiare delle misure dovranno accontentarsi di un supporto minimo.

"Le condizioni per accedere all'aiuto sono troppo restrittive, insiste  Innocenti. I beneficiari devono essere classificati ad alto bisogno assistenziale, avere almeno 80 anni e un ISEE inferiore a 6.000 euro annui, escludendo così anche i pensionati al minimo,  ricevendo al massimo 850 euro mensili, non fruibili se finalizzati allo stipendio di una badante regolarmente assunta. Non possiamo accettare questa situazione. Una vasta parte della popolazione non autosufficiente rimarrà senza aiuto, costretta a sopportare da sola i costi elevati dell'invecchiamento e delle cure mediche. Infine -conclude amareggiato il presidente- è un vero affronto vedere come questi temi che toccano tutti gli agricoltori che hanno dedicato la loro vita a garantire cibo sano e un territorio sostenibile non abbiano trovato spazio nelle richieste di chi ha invaso le strade del Paese con i trattori, evidentemente è un regalo al nostro Governo".