24 Gennaio 2020

Alla mobilitazione Agrinsieme del 30 gennaio, anche Cgil, Cisl e Uil

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I sindacati dei lavoratori in piazza a Ferrara con gli agricoltori del Nord

Anche Cgil, Cisl e Uil, i principali sindacati dei lavoratori, hanno aderito alla grande mobilitazione organizzata da Agrinsieme, che il prossimo 30 gennaio porterà in piazza a Ferrara gli agricoltori del Nord Italia.

I problemi fitosanitari con la cimice asiatica e la crisi di mercato -spiega il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari- non ha messo in ginocchio solo le aziende e le cooperative agricole, ma ha letteralmente spazzato via 300mila giornate lavorative, provocando gravi danni a livello occupazionale. Intere famiglie si sono trovate senza reddito, perché non solo chi è occupato abitualmente nel settore ha lavorato meno, ma non è riuscito a raggiungere il numero di giornate per ottenere la cosiddetta ‘disoccupazione agricola’. E non parliamo di numeri irrisori: a Ferrara sono circa 5mila le persone impiegate nel comparto frutticolo, che lavorano in media 70 giornate se si occupano solo di raccolta, e un centinaio se lavorano nella trasformazione. Immaginiamo cosa succederebbe -continua Agrinsieme Ferrara- se le nostre aziende smettessero di produrre frutta e iniziassero a eradicare in massa i frutteti. Mancherebbero i nostri prodotti d’eccellenza, il reddito per le aziende e il lavoro per un numero di persone che, solo nel nostro territorio, è pari ai dipendenti dell’Ilva”.

“Pensiamo che l’adesione dei sindacati, che hanno riconosciuto il valore e la necessità della mobilitazione, sia un segnale forte e importante a livello sociale -conclude Agrinsieme-. Perché non esiste più la classica distinzione tra imprenditori proprietari delle aziende e operai agricoli, che magari hanno diverse esigenze e rivendicazioni. Questa situazione di crisi mette tutti sullo stesso piano, perché se il prodotto manca e le aziende non riescono a fare reddito, non c’è reddito per nessuno. Ecco perché ribadiamo l’universalità della manifestazione, che non riguarda solo il nostro settore ma tutti coloro che vivono e si nutrono di agricoltura, semplicemente mangiando quello che noi produciamo. Rinnoviamo, dunque, l’invito a tutta la cittadinanza perché il 30 gennaio scenda in piazza con noi”.