06 Marzo 2020 | None

Da Nord a Sud, il roadshow di Cia-Agricoltori Italiani

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Sta attraversando la penisola il roadshow di Cia-Agricoltori Italiani per presentare -attraverso un viaggio in tappe nelle aree interne- il progetto di riforma, in cinque mosse, “Il Paese che vogliamo”.

L’iniziativa, lanciata da Cia all'Assemblea nazionale richiama, infatti, l’attenzione sulle azioni ritenute non più rinviabili e necessarie all’Italia. Dagli interventi di manutenzione delle infrastrutture alle politiche di governo del territorio, dallo sviluppo di filiere a vocazione territoriale a nuovi sistemi di gestione della fauna selvatica e alla coesione istituzioni-enti locali per il rilancio delle aree interne in Europa: queste le urgenze individuate da Cia e ora oggetto di una serie di tavoli tematici, organizzati da Nord a Sud Italia, proprio nelle aree rurali e interne dove crescono criticità legate alla geografia del territorio e soprattutto ai ritardi in manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture fisiche e digitali.

Il roadshow Cia ha preso il via ufficialmente il 2 settembre a Sassello (Savona), con l’incontro interregionale Liguria e Piemonte; è proseguito a Benevento il 4 settembre con l'appuntamento interregionale Campania, Calabria e Basilicata e poi in Centro Italia, con l'incontro interregionale Toscana, Umbria e Emilia-Romagna. Due le sessioni, entrambe a Firenze: i tavoli tematici si sono tenuti il 19 novembre e l'Assemblea plenaria il 27 novembre. Spazio, poi, all'iniziativa dedicata alla ripresa delle aree terremotate, con particolare attenzione alle problematiche dell'Appenino, con l'evento del 3 dicembre a Fabriano nelle Marche. A queste tappe si è poi affiancato, nel calendario in itinere del roadshow, l'appuntamento al Nord che ha coinvolto Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Un evento doppio: a Padova, il 12 febbraio, i tavoli tematici; a Milano il 17 febbraio la tavola rotonda dedicata all'agricoltura padana.

Ogni tavolo tematico sviluppa il suo focus sui cinque punti di riforma del Paese secondo Cia, coinvolgendo di volta in volta nel dibattito le rappresentanze istituzionali protagoniste a livello territoriale: da enti parco a camere di commercio, associazioni di categoria per artigianato e turismo, telecomunicazioni, industria, distribuzione e trasporti, consorzi di bonifica, ma anche organi scolastici e sanitari, mondo scientifico e accademico di riferimento.

L’obiettivo del roadshow, promosso dagli Agricoltori Italiani di Cia, è quello di attivare un confronto costruttivo a più voci che vada al di là degli obiettivi formali. Occorre, infatti, approfondire e dettagliare “Il Paese che vogliamo” con specifiche azioni di messa in sicurezza delle aree interne e più a rischio d’Italia, programmandone anche il futuro. Pianificare lo sviluppo di verde urbano e bioedilizia, passando per la valorizzazione del presidio degli agricoltori, il contrasto del consumo di suolo, l’abbandono e lo spopolamento delle aree rurali e marginali, e salvaguardando il patrimonio boschivo. E ancora: favorire reti d’impresa territoriali, nonché accelerare il piano di intervento sulla questione fauna selvatica, che ha assunto una dimensione insostenibile anche in termini di sicurezza nazionale e i cui danni accertati al settore agricolo ammontano ormai a 50-60 milioni di euro l'anno. Occorre, quindi, spingere la riforma radicale della legge 157/62 in materia, partendo dalla proposta presentata da Cia alle Istituzioni. Infine, se ben orientate, anche le risorse europee con la nuova Pac potranno sostenere il rilancio delle economie locali, mettendo assieme Fondi strutturali, incentivi e programmi di sviluppo territoriale.


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