Il presidente Carenini: "La domanda supera l'offerta. Positivo il nuovo regolamento che consente asporto e delivery"
"Lo straordinario gradimento ottenuto dalle strutture agrituristiche piemontesi durante i recenti 'ponti' primaverili, conferma la bontà di questa attività collaterale, nata come marginale, ma che sta diventando sempre più rilevante nell’economia delle aziende agricole. Finalmente si concretizzano dei risultati per chi ha saputo e voluto investire in questa direzione, lanciandosi negli anni in una corsa ad ostacoli che ha richiesto tenacia e resilienza ai massimi livelli. Un segnale incoraggiante anche per i giovani, che possono vedere nell’agricoltura nuove opportunità di lavoro e reddito, in una dimensione dinamica e moderna". Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, commenta il “tutto esaurito” degli agriturismi nelle ultime festività.
"La domanda ha superato l’offerta -gli fa eco la presidente regionale di Turismo Verde, Franca Dino-, c’è stato un afflusso record anche da parte degli stranieri, che solitamente erano attesi più avanti nella stagione. Grazie poi al nuovo Regolamento nazionale che consente l’asporto e il delivery dei prodotti dell’agriturismo, si apre un’inedita finestra sul mercato, con interessanti prospettive di fidelizzazione e incremento dei visitatori e dei clienti. Chi mangia da noi, può portarsi a casa qualcosa, prolungando il gusto dell’esperienza vissuta a contatto con la natura. E’ un’occasione di promozione certamente non trascurabile".
Un modello turistico accattivante e sempre più appezzato, che tuttavia non fa sconti agli agricoltori: "Da agosto dello scorso anno a febbraio di quest’anno -osserva Carenini- le nostre aziende agrituristiche sono state massacrate dal costo delle bollette e molte hanno rischiato di gettare la spugna. C’è il problema del personale e quello dell’eccessiva burocrazia. Le aziende agricole hanno dimostrato una multifunzionalità sempre più funzionale agli antichi e nuovi bisogni della società, dal cibo, all’energia sostenibile, al turismo… Si tratta di imprese in grado di garantire una crescita professionale ed economica evidente a tutti, ma che va incoraggiata e sostenuta, nell’interesse collettivo di presidio ambientale e alimentare".
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