Agrinsieme: riparte da GROW! il dibattito su infrastrutture e agricoltura
Italia all’11° posto in Ue nei trasporti. Solo il 4,4% ha una connessione a banda larga. Reti fisiche e digitali fondamentali per competitività imprese
Rispondere alla crescente esigenza di rendere le imprese agricole italiane ancora più competitive sui mercati internazionali grazie a una maggiore presenza di infrastrutture fisiche e digitali. Sono questi gli obiettivi del secondo appuntamento di GROW!, l’Action Tank di Agrinsieme, il coordinamento nazionale che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Agroalimentare, che si è tenuto oggi a Roma al Tempio di Adriano. Dopo il successo della scorsa edizione, GROW! intende continuare a mettere a disposizione dei decisori pubblici e dei propri associati un innovativo laboratorio di riflessione sulle policy che influenzano il futuro del settore.
"L’ottimizzazione della rete infrastrutturale, sia materiale che immateriale, si traduce in mercati domestici più efficienti e in una migliore trasmissione del prezzo, nonché in una maggiore competitività sui mercati internazionali; per questo riteniamo di fondamentale importanza aver riunito oggi una significativa rappresentanza del mondo imprenditoriale agricolo e cooperativo italiano, che quotidianamente si confronta con le difficoltà del mercato nazionale e globale e ha la possibilità di rappresentare la propria esperienza alle istituzioni", ha spiegato in apertura dei lavori il coordinatore nazionale di Agrinsieme Franco Verrascina, d'accordo con i copresidenti Dino Scanavino, Massimiliano Giansanti e Giorgio Mercuri.
L’incontro si è aperto con la presentazione di uno studio realizzato da Nomisma per Agrinsieme e dedicato al tema "Il sistema infrastrutturale a servizio dell’agricoltura italiana", che ha analizzato l’importanza delle infrastrutture materiali e immateriali per la competitività dell’agricoltura italiana nel contesto comunitario e globale, con particolare riferimento ai collegamenti, ai trasporti, alla digitalizzazione e al sistema idrico.
La ricerca parte dalla presenza di infrastrutture fisiche nei paesi dell'Unione europea e fotografa l'Italia all’11^ posto per presenza di autostrade, aeroporti e reti ferroviarie. L'Italia si posiziona prima della Spagna e dopo la Francia, tuttavia il distacco dai Paesi Bassi, primi in classifica, è notevole: l’intensità della presenza infrastrutturale è meno della metà nel nostro Paese.
Lo studio continua con l'evidenza di una flessione strutturale dei consumi interni e, quindi, con la necessità per le imprese di individuare mercati di sbocco all’estero. L’export agroalimentare in Italia nell’ultimo anno ha superato i 40 miliardi di euro (+15,8 miliardi in 10 anni, pari al +70% dal 2007), con una forte preponderanza dei mercati limitrofi o di "prossimità": i maggiori mercati di destinazione del nostro export sono infatti Germania e Francia.
Sono state poi discusse le opportunità di sbocco del Made in Italy agroalimentare collegate ai nuovi canali di vendita online: nonostante una forte crescita (+220% in 5 anni, raggiungendo i 708 milioni di euro nel 2017) in Italia, infatti, l’e-commerce nel settore Food&Beverage risulta ancora limitato (0,5%).
I dati evidenziano inoltre l’importanza dei Paesi terzi per l’agroalimentare italiano: su un totale di 30,9 miliardi di prodotti Food&Beverage esportati in un anno, l’incidenza dei mercati extraeuropei è in media pari al 36%. Le esportazioni verso l’interno e l’esterno della Ue sono cresciute complessivamente del 150% dal 2000 al 2016.
Altro grande ostacolo da superare, poi, è la mancanza di connessione a Internet nelle nostre campagne, dovuta alla carenza di infrastrutture fisiche. In Italia solo il 4,4% della popolazione ha una connessione a 100 Mbps (siamo al 24% nell’Unione europea) e solo il 41,7% a 30 Mbps (76% in Ue). La mancanza di copertura con la banda ultra-larga delle aree rurali è un problema che evidentemente limita la diffusione dell'agricoltura di precisione, ma ha un'importanza fondamentale anche per la coesione sociale e territoriale. Il quadro relativo alle aree rurali conferma le lacune in termini di infrastrutture digitali, con solo il 77% delle famiglie cui è garantito l’accesso a Internet.
A questo proposito, Davide Rota, Amministratore Delegato di Linkem, ha evidenziato che "una delle maggiori innovazioni che le infrastrutture immateriali e il 5G possono portare all’agricoltura è la possibilità di ottimizzarne la produzione, oltre a rendere disponibili sul mercato nuove tipologie di offerta. La tecnologia applicata all’agricoltura può inoltre fornire strumenti di valutazione obiettivi che consentano di ottenere il massimo valore economico nel rispetto dei vincoli ambientali".
Per quanto riguarda le imprese, emerge un forte ritardo rispetto alle principali economie europee in riferimento alla velocità della connessione fornita, nell’ambito della quale l’Italia si posiziona al terzultimo posto nell’Unione europea. Secondo lo studio Nomisma per Agrinsieme, inoltre, solo un’impresa su 10 realizza almeno l’1% del proprio fatturato mediante vendite online, mentre l’incidenza arriva all’1,7% in media nell’Unione Europea.
In merito all’importanza delle azioni di sostegno verso il territorio, Stefano Antonio Donnarumma, Amministratore Delegato di Acea, ha affermato: "Una multiutilty come Acea è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale per lo sviluppo sostenibile dei territori in cui opera, ponendo la massima attenzione soprattutto ai temi infrastrutturali. Il nostro principale obiettivo è quello di rendere ancor più efficienti e resilienti le infrastrutture esistenti, senza dimenticare di realizzarne di nuove altamente performanti. Tali principi sono presenti nel nostro Piano Industriale che prevede 1,6 miliardi di euro di investimenti in cinque anni proprio per l’ammodernamento delle reti idriche. Reti che beneficeranno anche dell’adozione di particolari tecnologie innovative in ottica Smart Grid. Tutto ciò ci consentirà ottimizzare al meglio la gestione della risorsa idrica per i 9 milioni di abitanti serviti dal Gruppo".
Anche il Sottosegretario al Mipaaft Franco Manzato ha ribadito che, in Italia, "il sistema delle infrastrutture non è sufficiente alle necessità delle imprese, lo sappiamo bene perché è un tema presente da tanti anni sul tavolo politico. Servono investimenti seri e disegnare una visione strategica per i prossimi vent'anni, filiera per filiera".
In una nota inviata ad Agrinsieme in occasione di GROW! Gian Marco Centinaio, Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo, ha sottolineato che "la modernizzazione delle infrastrutture è fondamentale se vogliamo stare al passo con i tempi e arrivare con facilità ai mercati di tutto il mondo. Siamo tra i paesi che producono di più, eppure nei mercati emergenti siamo lontani rispetto ai nostri competitor. Oggi il nostro obiettivo è quello di recuperare rispetto a loro". Ad avviso del Ministro, "l'innovazione del sistema agricoltura italiano passa necessariamente attraverso le infrastrutture, fisiche e digitali. Sul digitale molto abbiamo fatto in questi mesi: gli accordi con Amazon, eBay, Alibaba, l'e-commerce, su cui ormai si muove tutto il mercato che conta". L'obiettivo, ha aggiunto ancora Centinaio, "è quello di creare una logica di sistema, costruire la visione di un'Italia che si promuove in modo professionale, che si può vendere al modo, ad armi pari. È una sfida che voglio vincere e a cui dobbiamo concorrere tutti insieme".
"L'agricoltura è la principale politica europea, l'Italia però è poco rappresentata a livello tecnico e politico sui tavoli che contano", ha quindi evidenziato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, concludendo i lavori dell'Action Tank di Agrinsieme. "Nel campo delle infrastrutture c’è ancora tanto da fare -ha chiosato-. Noi non siamo contro le grandi opere, ma all’Italia e alle imprese servono soprattutto micro opere diffuse" su tutto il territorio.