Agricoltura sociale: Cia Padova, crescono le aziende al femminile
Secondo i dati Unioncamere, bene anche la risposta di giovani e stranieri
In un contesto di generale difficoltà, in cui l’agricoltura paga le conseguenze della crisi, della pressione fiscale e burocratica, degli effetti dei cambiamenti climatici, la componente femminile straniera e quella dei giovani fa la differenza. A Padova, stando ai dati forniti da Unioncamere Veneto, nell’ultimo anno le aziende agricole sono diminuite: erano 12.262 nel 2017, di cui 3.048 a conduzione femminile, e son passate a 12.126 nel 2018, 2.988 gestite da donne. Il dato interessante riguarda le imprese condotte da stranieri, passate dalle 119 del 2017 alle 136 di quest’anno, all’interno delle quali vi è un aumento di quelle a conduzione femminile (da 36 a 42). Sempre in aumento, ma più significativo, sono le aziende gestite dai giovani: dalle 425 del 2017, se ne contano 466 nel 2018, e anche in questo caso vi è una crescita di quelle gestite dalle donne (da 68 a 73).
Seppure in un quadro di grande difficoltà, dovuta a molteplici fattori, l’agricoltura padovana mostra una notevole voglia di innovazione e dinamicità, espressa soprattutto dalle giovani generazioni, dagli stranieri, e dalle donne. Vi è, infatti, un grande slancio propositivo, che si esplica attraverso canali meno tradizionali, come la multifunzionalità, ovvero la trasformazione dell’azienda agricola in luogo di educazione alimentare e ambientale, come le fattorie didattiche o gli agro asili. Ma non solo: è crescente l’interesse per la gestione degli agriturismi, e per tutte le altre possibilità di sviluppo che considerino l’agricoltura sociale come motore di sviluppo economico.
“I dati sono il segnale che le donne e i giovani sono sempre più interessati al settore primario. -Dichiara il Direttore di CIA Padova, Maurizio Antonini-. Sono determinanti nel garantire la crescita dell’agricoltura, nella tutela della biodiversità, nella promozione dei prodotti di nicchia del territorio. E’ necessario mettere in atto politiche concrete per favorire l’imprenditoria femminile, giovanile e straniera nel nostro comparto”.