10 Settembre 2011
Agricoltura: serve un forte "gioco di squadra" della rappresentanza per battere la crisi. Tutto il governo deve impegnarsi per il settore
"L'agricoltura sta vivendo un momento molto complesso. Le difficoltà in questi ultimi mesi si sono aggravate ulteriormente. Una situazione pesante. I produttori sono alle prese con un aumento drammatico dei costi produttivi, contribuitivi e burocratici, con redditi falcidiati, con prezzi sui campi non certo competitivi. Per questo motivo è indispensabile 'fare squadra' tra le rappresentanze degli agricoltori per poter sviluppare un impegno forte e comune al fine di dare valide risposte agli imprenditori". Così si è espresso il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi nel corso del confronto a Torino tra i presidente di Coldiretti Sergio Marini, di Confagricoltura Mario Guidi e di Copagri Franco Verrascina, tenutosi nell'ambito della VI Festa nazionale dell'agricoltura.
"Quello di Torino -ha rilevato Politi- è un incontro importante che rafforza il cammino che in questi ultimi tempi è stato avviato dalle organizzazioni professionali agricole. Un percorso che ha visto la stesura di documenti unitari sulla Politica agricola comune e sull'ortofrutta, settore che è piombato in una profonda crisi".
"L'impegno comune e le azioni condivise -ha rimarcato il presidente della Cia- sono elementi fondamentali per rendere più incisivo il ruolo primario del mondo agricolo. I fatti, comunque, dimostrano che c'è la volontà delle organizzazioni -senza nascondere le diversità e le difficoltà che tuttora ci sono- a portare avanzi iniziative collettive tese a cercare di risolvere i gravi problemi che incontrano i produttori agricoli nella loro attività imprenditoriale. Un impegno per accrescere la pressione sul governo affinché vengano adottate politiche che tutelino e valorizzino la nostra agricoltura in ambito europeo, soprattutto in vista della riforma Pac post 2013, e per accelerare sviluppo e competitività".
"In questi ultimi tre anni -ha rilevato Politi- abbiamo registrato purtroppo una sconcertante disattenzione del governo nei confronti dell'agricoltura. Basti dire che è stato l'unico settore che ha visto il cambio di tre ministri. A questo si devono aggiungere tutti i provvedimenti varati che non hanno tenuto affatto conto delle questioni che comprimono e ostacolano l'attività delle imprese agricole".
"Per tale motivo, come Cia, lanciamo -ha concluso il presidente confederale- un vibrante appello al governo affinché nel suo insieme guardi con occhio diverso e più attento al mondo agricolo. I problemi del settore non possono riguardare soltanto il ministro delle Politiche agricole e gli assessori regionali all'agricoltura. E' tutto l'esecutivo, come del resto avviene negli altri paesi Ue (vedi, in particolare, Francia e Spagna), che deve scendere in campo per dare reali certezze al futuro degli agricoltori italiani".