14 Febbraio 2011

Agricoltura: la nuova stagione di impegni della Cia Basilicata

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Dalla "Carta di Matera" -un Patto tra l'organizzazione degli agricoltori e le amministrazioni locali per costruire una nuova politica agraria partendo dal territorio- al "Progetto di sistema Cia" un'insieme di azioni per dare continuità all'autoriforma organizzativa con un programma di adeguamento dei servizi, di più forte tutela e rappresentanza sindacale e un progetto economico per l'agroalimentare "made in Basilicata": è questo il percorso delineato dalla Direzione regionale della Cia lucana che ha in cantiere per questo mese l'Assembla generale dei Gruppi di interesse economico, un convegno a Venosa sulla viticoltura e in campo agrituristico "weekend con il maiale e l e tradizioni di Carnevale".
Intanto -ha sottolineato il presidente regionale della Cia Basilicata Donato Distefano- il Patto che la Cia e l'Anci si sono impegnate a promuovere nei confronti dei sindaci italiani si fonda sui principi del sostegno dell'attività agricola, la salvaguardia del territorio e dell'ambiente, la valorizzazione del rapporto tra cibo e territorio; rafforza la richiesta della convocazione della Conferenza nazionale dell'agricoltura (preceduta da una Conferenza regionale) come sede di confronto tra le istituzioni e le rappresentanze sociali e delle imprese e di definizione delle linee di una nuova politica agricola nazionale.
A livello regionale è stata ribadita la necessità di ripensare il modello agro-alimentare e di definire una norma quadro regionale in materia di competitività del settore agro-alimentare e rurale tesa a garantire, in forma costante e strutturale, i necessari supporti al settore e alle aziende, recuperando un minimo di programmazione e coerente pianificazione in campo agro-alimentare.
Tre le priorità:
-in primo luogo è utile dotarsi di piani di settore organici a livello regionale almeno sui sette comparti che riteniamo strategici nel sistema agricolo lucano che sono quelli: dell'ortofrutta, quello zootecnico-cerealicolo-vitivinicolo-olivicolo-silvoforestale-floro-vivaistico;
-un piano regionale per le attività agro-alimentari e zootecniche estensive, recuperando in primo luogo il grande patrimonio di aree produttive a fini vegetali e le cotiche erbose, attivando produzioni estensive recuperando razze autoctone, la silvicoltura protettiva, i segmenti cerealicolo di nicchia, oltre a tutto ciò che è produzione in pieno campo;
-un piano per l'agricoltura multifunzionale, delle attività connesse e di servizi, riteniamo che vadano recuperare e classificate tutte le potenziali iniziative imprenditoriali connesse, partendo da quelle più affermate, agriturismo, servizi agro-meccanici, acquacoltura, produzioni agro-energetiche.
Quanto al progetto di sistema Cia, il direttore regionale Luciano Sileo ha illustrato gli aspetti più significativi che riguardano principalmente due aree: quella sociale con l'istituzione del "fascicolo famiglia agricola" per favorire un rapporto semplificato con la P.A.; l'impresa e il sistema delle Pmi con l'obiettivo di accrescere il reddito degli agricoltori.
Il responsabile dell'Ufficio economico Paolo Carbone si è occupato del Progetto qualità agroalimentare di Basilicata che prevede tra l'altro la realizzazione di circuiti brevi e sistemi di vendita diretta (Albo dei Produttori), il rafforzamento dell'associazionismo, la creazione del marchio di qualità, l'istituzione dei distretti di prodotto.
La Direzione della Cia ha espresso preoccupazione per le lungaggini nella fase istruttoria di bandi del Dipartimento agricoltura e per il rinvio di altri importanti bandi, oltre che per le modalità di attuazione specie per quanto riguarda i Pif e si è detta "assolutamente insoddisfatta" per l'assenza di un confronto mirato sul fronte del riordino degli enti agricoli e quindi della cosiddetta governance agricola, per le quali la Cia Basilicata ha definito ed inviato all'assessore Mazzocco uno specifico pacchetto di proposte molto dettagliate. Riteniamo -è scritto nella nota- che il Tavolo verde sia il luogo istituzionale per tale confronto.
Confronto, concertazione, unità -ha detto il coordinatore della Giunta nazionale Cia Alberto Giombetti, concludendo i lavori- sono le tre parole che consentiranno maggiori probabilità di vedere riconosciute le ragioni degli agricoltori e soddisfatte le nostre attese nella Pac del futuro. La situazione dell'agricoltura ed il grave disagio economico e sociale degli agricoltori impongono a quanti rappresentano questi interessi di mettere da parte ciò che divide e di valorizzare ciò che può unire. Questo non vuol dire annullare le diversità di opinione o ciò che ognuno ha proposto o fatto; significa mettere sul tavolo le diverse proposte, su di esse discutere e lavorare insieme per una sintesi non solo condivisa, ma più avanzata anche perché patrimonio comune di proposta e impegno professionale.
La Direzione conferma la volontà della Cia Basilicata di proseguire questo percorso per sperimentare nuove e più avanzate intese. La riforma della Pac, le nuove regole del governo delle filiere, le organizzazioni interprofessionali, la politica agricola nazionale e quelle regionali, la riduzione del peso della burocrazia, la costruzione di un nuova e forte rete di strumenti dell'autogoverno economico degli agricoltori possono essere i temi su cui avviare un confronto e possono essere i capitoli di un progetto unitario per l'agricoltura italiana.