Agricoltura: Cia, potenzialità Sud Italia strategiche a sfide settore
Il vicepresidente Passarini alla Conferenza di FederTerziario "Portofino 2024". Risorse e climate change nel focus
Ѐ sempre più urgente una riflessione sul ruolo della nostra agricoltura nella lotta ai cambiamenti climatici. Non possiamo più permetterci di rimandare decisioni chiave per il futuro del nostro Paese e la sopravvivenza del comparto agricolo nazionale, perno fondamentale della sostenibilità dei territori e della sicurezza alimentare globale, tanto più evidente guardando alle potenzialità dell’intera penisola, regione per regione, soprattutto nelle aree interne. Questo il messaggio di Cia-Agricoltori Italiani alla Conferenza nazionale di FederTerziario, a Portofino, su “L’economia del Sud: sviluppo, opportunità e sfide”.
“Essere qui per parlare di sviluppo è significativo -è intervenuto il vicepresidente nazionale di Cia, Gianmichele Passarini- Il periodo difficile che stiamo attraversando non solo sul fronte delle risorse, ma anche per i ripetuti eventi atmosferici estremi in tutta Italia, richiede di accelerare il dibattito sulle trasformazioni che il comparto agricolo deve affrontare per superare le sfide attuali e costruire per le nuove generazioni”.
E, dunque, per Passarini: “Questo scenario e la transizione sostenibile che ci viene sollecitata ha bisogno di maggiori fondi a sostegno delle aziende e delle comunità, ma soprattutto di uno sforza maggiore per riconoscere il patrimonio che l’intera penisola rappresenta. Il grande potenziale del Sud Italia -ha aggiunto- è una delle nostre principali risorse. Eppure, è nelle regioni del Mezzogiorno, in particolare nelle zone rurali con problemi infrastrutturali e nei servizi, che si evidenziano le percentuali più alte di persone a rischio povertà ed esclusione sociale d’Europa (si va dal 46,3% della Campania al 42,8% della Calabria e 41,4% della Sicilia. Seguite da Molise, Basilicata, Puglia e Abruzzo). Ciò nonostante, è sempre il Sud a produrre eccellenze e a dimostrare di poter essere un motore di crescita per tutta l’agricoltura italiana”.
Basti pensare alla tenacia e alla passione dei produttori locali - raccontati all’evento anche dal presidente nazionale di Turismo Verde-Cia, Mario Grillo - ai quali si deve buona parte dell’agrifood certificato riconosciuto in tutto il mondo, ma che -secondo Cia- meritano più attenzione per tutelare comunità e territori, contribuendo parallelamente alla crescita delle imprese del settore, superando le frammentazioni, le difficoltà di accesso ai mercati e una logistica inefficiente. Da Nord a Sud, ogni regione è parte integrante di un mosaico agricolo che contribuisce alla forza complessiva del nostro Paese.
Formazione, condivisione di know-how e consulenza per orientare al meglio le scelte tecniche e strategiche nel settore agricolo, tra le leve introdotte da Cia attraverso i suoi servizi alle imprese, ma anche alla persona. “Sul fronte istituzionale poi -ha concluso Passarini- siamo impegnati a tutto campo per rafforzare le filiere e rendere la nostra agricoltura più competitiva e sostenibile. Per il Mezzogiorno, serve uno sforzo congiunto tra istituzioni ed imprenditori, leva per garantire investimenti strategici improntati a una visione a lungo termine, troppo spesso assente nel nostro Paese”.