11 Giugno 2015

Agia e Cia di Asti restituiscono un nuovo vigneto didattico all'Istituto tecnico agrario "Penna"

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Quando fare gioco di squadra non è uno slogan vuoto di contenuti, ma un modo di pensare e di agire. Ne hanno dato un esempio concreto l'Agia e la Cia di Asti che, grazie a un'efficace opera di sensibilizzazione di numerosi vivaisti, non solo piemontesi, e dell'azienda Aresca impianti di Mombercelli, hanno ripristinato il vigneto didattico dell'Istituto tecnico agrario "Penna" di Asti.



All'iniziativa, denominata Progetto Scuola, hanno fornito il loro determinante contributo anche tutti i tecnici della Cia di Asti, quelli dell'Istituto agrario e ovviamente i docenti della scuola guidati dal dirigente Renato Parisio.



L'impianto del vigneto -che è stato diviso in quattro settori, ognuno dedicato a un vitigno autoctono piemontese (i rossi Freisa e Barbera e i bianchi Arneis e Nascetta)- è avvenuto utilizzando le più evolute attrezzature meccaniche, sotto gli occhi degli studenti delle classi quarta e quinta e dei loro docenti. "Si è così conclusa -ha affermato Angelo Cortese, presidente dell'Agia di Asti ed ex allievo del "Penna"- la prima fase del Progetto Scuola, che vuole collegare sempre più strettamente il lavoro della nostra organizzazione agricola all'attività didattica svolta dall'Istituto tecnico agrario dove si stanno formando gli agricoltori del futuro con l'introduzione di tecniche innovative di coltivazione, ma anche di tutela della vite. Oltre a ridare alla scuola uno strumento didattico di grande importanza, l'impianto servirà anche a provare in campo nuove tecniche di coltivazione e di difesa, tutte attuate per individuare il sistema più efficace e naturale per contrastare la flavescenza dorata e altre infezioni di cui la vite soffre da tempo".



Al termine delle operazioni di impianto, si è svolto nell'Aula Magna dell'Istituto un breve incontro, a cui hanno preso parte, oltre agli studenti, anche il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, il presidente della Camera di Commercio Mario Sacco, la consigliera provinciale Barbara Baino e il vicepresidente regionale della Cia Gabriele Carenini.



L'incontro è stato aperto dal presidente provinciale della Confederazione, Alessandro Durando: "Credo senza presunzione che questa iniziativa possa essere un buon esempio di lavoro comune tra organizzazioni professionali e scuola -ha detto- allo scopo di consentire agli agricoltori del futuro di esercitarsi in un giovane vigneto, ma soprattutto per dare loro la possibilità di adottare nuovi sistemi di difesa della vite che, in un territorio come il nostro, assumono un'importanza capitale per la sopravvivenza della nostra coltura simbolo". Pieno sostegno al progetto è stato dato anche dal dirigente scolastico Renato Parisio, il quale ha sottolineato come il nuovo vigneto costituisca un'importante opportunità di crescita per gli studenti. Il sindaco Brignolo e Barbara Baino hanno evidenziato come l'iniziativa della Cia si inquadri perfettamente nello sforzo che oggi la città sta facendo per diventare a pieno titolo "del vino", mentre Mario Sacco ha evidenziato come siano iniziative di questo genere a dare speranza a un settore che ha costantemente bisogno di iniezioni di fiducia.



Gabriele Carenini ha quindi posto l'accento sul dinamismo dei giovani imprenditori dell'Agia, che costituiscono -e l'impianto del vigneto astigiano ne è un esempio in qualche modo clamoroso- un insostituibile elemento di propulsione per l'intero comparto agricolo regionale.



La parola è, infine, passata ai due ricercatori che si sono occupati del trattamento delle barbatelle nella fase immediatamente precedente alla loro collocazione nel terreno. Stefano Catapano del CCS di Aosta ha illustrato le caratteristiche del Micosat, un complesso di microorganismi che hanno la funzione, già sperimentata con esiti incoraggianti anche in alcune aziende vitivinicole dell'Astigiano, di irrobustire in modo considerevole l'apparato radicale della vite in modo da renderlo difficilmente attaccabile da fitoplasmi vari tra cui la famigerata flavescenza. Maresa Novara, ex allieva dell'Istituto e oggi consulente per varie aziende vitivinicole, ha invece illustrato la caratteristiche del Micosap che, analogamente al prodotto del CCS, ha la funzione di rendere molto più forte l'apparato fogliare della pianta.



Il vigneto è stato infine posto ufficialmente sotto la cura dell'apparato tecnico e docente dell'Istituto agrario, che guiderà l'azione degli studenti con una costante azione di monitoraggio da parte dei tecnici della Cia di Asti.